Roma, 18 giu. (LaPresse) – Da Quasimodo a Grazia Deledda. Da Martin Luther King a Fabio Chiusi passando per Renzo Piano.
Il ministero dell’istruzione ha reso pubbliche le tracce ufficiali della prima prova di maturità (visibili al link: http://www.istruzione.it/esame_di_stato/Secondo_Ciclo/tracce_prove_scritte/2014/allegati/P000.pdf). Se nella poesia di Salvatore Quasimodo ‘Ride la gazza, nera sugli aranci’ i maturandi dovevano analizzare oltre lo stile anche le tematiche della fanciullezza, della memoria e della comunione con la natura fuse tra i versi, nel tema a tipologia B in ambito artistico-letterario potevano impiegare, tra gli altri, il dipinto del Parmigianino ‘Adorazione dei magi’ e le parole di Grazia Deledda tratte dalla novella ‘Dono di natale’ come aiuto per sviluppare l’argomento del ‘dono’. ‘Le nuove responsabilità’ era invece il soggetto nell’ambito socio-economico. Un tema che toccava la crescita demografica e lo sviluppo sostenibile con ‘Lo sviluppo è libertà. Perché non c’è crescita senza democrazia’ di Amartya Sen, fino all’identità culturale e la globalizzazione con Jacques Attali e il suo ‘Domani chi governerà il mondo’. Mosse, Benjamin, Hanna Arendt, Gandhi e Martin Luther King sono stati scomodati invece per la traccia storico-politica ‘Violenza – non violenza nel Novecento’.
Silicon Valley e il transumanismo di Fabio Chiusi, invece, hanno fatto da traino per l’argomento tecnico-scientifico sulla tecnologia pervasiva: saranno i robot a governarci (come si chiede Massimo Gaggi in ‘E il robot prepara cocktail e fa la guerra’) e le mitologie classiche hanno davvero perso la loro forza persuasiva, come ricorda Umberto Galimberti in ‘Psiche e techne. L’uomo nell’età della tecnica’? Tema storico sull’Europa tra 1914 e 2014: quali le differenze analizzando forme istituzionali degli Stati principali; stratificazione sociale; rapporti fra cittadini e istituzioni; sistemi di alleanze; rapporti fra gli Stati europei; rapporti fra l’Europa e il resto del mondo. L’attualità, invece, portava i maturandi a ragionare sulle periferie come scommessa urbana, partendo da un articolo di Renzo Piano ‘Il rammendo delle periferie’ pubblicato sul Sole24 Ore.
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