Torino, 9 giu. (La Presse) – “Dieci edizioni del Salone e dieci anni di Terra Madre. Certo, se ripenso al 1996, era proprio un altro mondo!”. Così Carlo Petrini, patron dello Slow food, ha iniziato il suo intervento alla presentazione dell’edizione del Salone del gusto e Terra Madre, dal 23 al 27 ottobre 2014 a Torino (Lingotto Fiere e Oval). Un evento organizzato da Slow Food, Regione Piemonte e Città di Torino, in collaborazione con il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. “Ma non dimentichiamoci – ha aggiunto Petrini – che le tematiche al centro dell’Expo sono nate qui, all’epoca non c’era coscienza che dietro il lavoro umile di pescatori, contadini e artigiani ci fosse l’elemento chiave per l’economia reale e per la storia del mondo. Passo dopo passo siamo riusciti a consolidare e traghettare il Salone fuori dalla gastronomia classica, sancendo questo cambio di rotta con la nascita di Terra Madre. Avevamo capito che questo sistema alimentare è malato”.
“Ma se ci limitiamo a convivere con questa realtà – ha detto Petrini – e non la denunciamo, allora non diamo il giusto valore a Terra Madre e al Salone. L’appuntamento di Torino è politico, riguarda la tutela dell’ambiente, la difesa della biodiversità, il diritto dei contadini a essere trattati con dignità”. “Al centro della scena del Salone del Gusto e Terra Madre – prosegue Petrini – c’è la salvaguardia della biodiversità, purtroppo sempre più a rischio. Un esempio su tutti: nel mondo ci sono oltre 30.000 piante commestibili, ma solo 30 forniscono il 90% del nostro fabbisogno energetico”.
Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia, ha aggiunto: “Portate il prodotto che volete salvare a Torino, sarà il prossimo passeggero dell’Arca del Gusto, il progetto di Slow Food che segnala i cibi in via di estinzione”. Altro tema fondamentale dell’edizione 2014 è l’agricoltura familiare, a cui la Fao ha dedicato quest’anno. “Questo tipo di agricoltura dà l’opportunità di incentivare le economie locali e la sostenibilità delle comunità, restituendo il ruolo centrale al contadino, troppo spesso messo da parte da una meccanizzazione e industrializzazione eccessiva”, conclude Pascale.
“Il Salone del Gusto e Terra Madre – ha dichiarato il sindaco di Torino, Piero Fassino – inaugurano un anno molto intenso per il Piemonte, in cui i riflettori saranno puntati più che mai sul mondo del cibo. Questi due eventi hanno contribuito a cambiare negli anni la cultura del cibo sia a livello nazionale che internazionale, creando quel mutamento culturale che fa sì che oggi milioni di persone guardino in modo diverso a ciò che mangiamo. Cambiamento, questo, non scontato e reso possibile grazie alle energie di Slow Food, che ha ripensato il destino del cibo e il suo futuro. Temi e indicazioni che ci accompagneranno nei prossimi mesi avvicinandoci a Expo 2015, occasione unica per mostrare le eccellenze di Torino e del Piemonte”. Tra le novità di quest’anno, ci sarà al padiglione 5 un programma interamente dedicato alla didattica e all’educazione del gusto. Al debutto anche la Scuola di cucina, dove seguire la nascita di un piatto proprio come nella cucina di un ristorante.
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