Firenze, 1 giu. (LaPresse) – “Per la Costa Concordia siamo al secondo avviso ai naviganti, dopo quello dei giorni scorsi: per la demolizione del relitto o si prende in considerazione anche Piombino o tutta la Toscana si metterà di traverso”. Sceglie la linea della fermezza il governatore toscano Enrico Rossi, che a proposito del fatto che la destinazione della nave sia Genova afferma che “allo stato delle cose appare solo un desiderio: deve essere chiaro che noi non consentiremo a nessuno di mettere a rischio l’ambiente marino con operazioni che non garantiscano il massimo della sicurezza”. Secondo Rossi “la valutazione delle cose spetta prima di tutto ai tecnici e in particolare all’Osservatorio presieduto dalla Regione Toscana: questo ha il compito di valutare le proposte in sede tecnica che Costa Crociere avanza per la rimozione del relitto. L’ultima parola non spetta quindi a un privato, come sembra dalla lettura dei giornali, e non spetta alla compagnia, che è responsabile del disastro e che, in un primo momento, ha avuto persino l’ardire di avanzare la proposta oscena di far demolire la nave trasportandola fuori d’Italia, in Turchia”. Le uniche carte sinora arrivate all’Osservatorio, spiega il presidente toscano, “sono quelle relative al completamento del montaggio dei cassoni, previsto intorno alla fine di luglio. L’Osservatorio non ha al momento documentazione sufficiente relativa al rigalleggiamento della nave che deve essere fatto di fronte al Giglio e tantomeno relativa al trasporto con traino che, presuntivamente come si legge in alcune cronache, dovrebbe avere come obiettivo il porto di Genova”. La contrarietà di Rossi si deve al fatto che la nave dovrà passare per il Tirreno rimanendo al largo, senza possibilità di riparo in alcun porto, qualora dovessero cambiare le condizioni meteorologiche. “Mi domando per quale pregiudizio o per quali interessi”, afferma, “non si voglia prendere in considerazione l’ipotesi di Piombino”. “Secondo il presidente dell’Autorità Portuale di Piombino – spiega infatti Rossi -, a settembre Piombino sarà pronta, potrà essere in condizioni migliore di Genova Voltri e avrà una banchina a cui attraccare la nave con un fondale di 20 metri, dove potranno essere eseguite le stesse opere di demolizione. Ma la differenza tra Genova e Piombino è sostanziale: Piombino è molto più vicina al Giglio di circa un quarto e i rischi ambientali verrebbero ridotti di altrettanto. A queste obiezioni dovrà essere data una risposta seria. Per questo noi chiediamo che venga presa in considerazione l’ipotesi di Piombino e che la si valuti attentamente, senza pregiudizi e soluzioni prestabilite”.

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