Vercelli, 17 mag. (LaPresse) – “La mia nonna la più bella donna che non mi tradirà maiii”, “Ti voglio bene nonno sei la mia vita”, “io e la ziettaaa”. Tre frasi, una per ciascuna delle sue vittime. Se è vero, come pare abbia confessato a Venezia, che Lorenzo Manavella è l’autore del triplice omicidio avvenuto a Santhià (Vercelli) in cui sono rimasti uccisi i nonni e la zia del ragazzo. Si tratta di Patrizia Manavella (56 anni), Tullio Manavella (85 anni) e Tina Bono (78 anni). Lorenzo scrive queste frasi su Facebook il 15 aprile 2012: sono le didascalie di altrettante foto che lo ritraggono con i parenti morti tra giovedì 15 e venerdì 16 maggio. Parole che suonano agghiaccianti, tanto più perchè corredate da cuori e sorrisi. Cosa sia successo fra quella data, due anni fa, e oggi non è dato sapere, come nel mistero è ancora avvolta la causa scatenante del triplice omicidio.
L’ultima azione su Facebook di Lorenzo prima di scomparire è stata cambiare la propria immagine del profilo. Giovedì, il giorno stesso in cui si pensa sia avvenuta la tragedia, ha postato “la musica è la mia droga e i dj i miei pusher”, oltre a un insulto a Nicole Minetti. Molte le immagini del passato pubblicate. Particolare la domanda che il ragazzo ha posto pubblicamente: “Ma cosa c… sta succedendo a Santhià? Elicotteri, sbirri, pula a go go… Sento aria di qualcosa di brutto!!!”. Qualcuno gli risponde di stare tranquillo, spiegando che una persona voleva buttarsi sotto il treno. Nessuno poteva prevedere che da lì a poco le sirene avrebbero ripreso a suonare a Santhià.
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