Roma, 14 apr. (LaPresse) – Un giro d’affari da 100mila euro al giorno, grazie a un sistema capillare di intercettazioni abusive di dati informatici e telematici finalizzato a clonare carte di credito. E’ quanto hanno scoperto i carabinieri di Roma, che nel fine settimana hanno eseguito sette ordinanze di custodia cautelare in carcere e mandati di arresto europei nei confronti di un gruppo criminale italo-bulgaro. I provvedimenti sono l’ultimo tassello di una vasta operazione chiamata ‘Dolly Card’, che aveva già portato all’arresto di 21 persone e alla denuncia di altre 15.
Le indagini hanno accertato l’esistenza di un’associazione per delinquere, con basi operative a Roma e in Bulgaria, composta prevalentemente da soggetti di etnia bulgara specializzati nella clonazione di carte di credito attraverso la manomissione di sportelli bancari. Il gruppo installava sugli sportelli automatici di erogazione del denaro – scelti in relazione all’affluenza di turisti – apparecchiature ‘skimmer’, dotate sia di un lettore in grado di carpire i dati riservati delle carte di credito utilizzate per il prelievo del denaro, sia di una microtelecamera per rilevarne i relativi codici segreti. I dispositivi, dopo alcune ore, venivano recuperati da alcuni complici.
Una volta acquisiti, i dati delle carte di credito venivano inviati via internet in altri paesi (Stati Uniti d’America, Kenya, Isola di Bali in Indonesia) e poi clonati sui supporti plastici utilizzati per effettuare gli illeciti prelievi di denaro contante. L’attività di indagine ha consentito di acquisire importanti riscontri a supporto della tesi investigativa, soprattutto in occasione degli arresti in flagranza di reato dei 21 soggetti, sorpresi in diverse occasioni a manomettere gli sportelli Atm della banche di Roma, e del contestuale sequestro di 78 congegni skimmer, 33 microtelecamere e centinaia di carte di credito già clonate.
Mediante le attività di cooperazione internazionale di polizia, effettuate tramite il serivio di Europol, è stato appurato che le apparecchiature elettroniche utilizzate per carpire i dati delle carte di credito venivano assemblate tra Sofia e Plovdiv, in Bulgaria.

