Camorra, sequestro per 13 milioni a imprenditore Casalesi

Camorra, sequestro per 13 milioni a imprenditore Casalesi

Napoli, 7 apr. (LaPresse) – Sequestro di beni da parte della Dia di Napoli ai danni di un soggetto vicino al clan dei Casalesi per un totale di 13 milioni di euro. I beni sottoposti a sequestro sono riconducibili all’ex responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale di Casal di Principe, l’ingegnere Nicola Di Caterino, amministratore di fatto della V.I.A.N. s.r.l., coinvolto nelle vicende che ruotano intorno alla realizzazione del centro commerciale ‘Il Principe’ a Madonna di Briano, frazione del comune di Casal di Principe, nel casertano. Di Caterino era anche coinvolto nelle consultazioni elettorali per il rinnovo del Consiglio comunale del 27 e 28 maggio 2007.

Il sequestro di oggi è stato eseguito inn seguito alle indagini condotte durante l’operazione ‘Il principe e la scheda ballerina’, che portò all’arresto di 57 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo camorristico, estorsione, turbativa delle operazioni di voto mediante corruzione o concussioni elettorali, truffa ai danni dello Stato, abuso d’ufficio, falso in atto pubblico, riciclaggio, reimpiego di capitali di illecita provenienza ed altro, reati tutti aggravati dalla finalità di aver agevolato il clan dei Casalesi.

Dalle indagini emerse la correlazione fra i politici di Casal di Principe con gli imprenditori legati ai Casalesi, in particolare alla fazione Schiavone e Bidognetti: questa collaborazione aveva portato al condizionamento del voto di alcuni cittadini e a vantaggi per i candidati indicati dall’organizzazione in occasione di consultazioni elettorali. Dietro c’erano enormi interessi economici consistenti nell’aggiudicazione di appalti, assunzioni di personale compiacente all’organizzazione, apertura di centri commerciali, attività edilizie con forniture di calcestruzzo. Di Caterino, esterno all’organizzazione camorrista, perché in qualità di imprenditore e faccendiere, forniva un contributo nel settore dell’acquisizione e gestione degli appalti, nonché nelle forniture e, più in generale, nelle attività di reinvestimento del gruppo criminale.

Per la realizzazione del centro commerciale, Di Caterino, che si appoggiava a esponenti politici di rilievo anche nazionale e che godeva dell’appoggio del sindaco di Casal di Principe, Cristiano Cipriano, aveva previsto, come titolare dell’intero progetto, un investimento pari a circa 43 milioni di euro a carico degli imprenditori coinvolti dell’operazione. Fra i beni sequestrati, ci sono 3 auto, 6 rapporti finanziari, e le aziende VIAN S.r.l., con sede legale a Roma e la CAS.RIB S.r.l., con sede legale a Caserta. Entrambe le aziende hanno sede amministrativa a Casal di Principe.

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