Pomigliano d’Arco (Napoli), 27 set. (LaPresse) – Si è conclusa verso le due e mezzo del pomeriggio con un lancio di uova contro la sede della Cgil, ritenuta “responsabile dello sfacelo”, la manifestazione nazionale dei cassintegrati indetta dai Cobas a Napoli e a Pomigliano d’Arco. Il presidio è cominciato nella notte allo stabilimento Alfa di Pomigliano. Alla manifestazione hanno partecipato i cassintegrati della Fiat di Pomigliano d’Arco e di Mirafiori, Astir, Bros, il comitato di Bagnoli, una rappresentante della Granarolo e gli studenti di Palermo. Secondo i dimostranti, il corteo che ha sfilato da piazza Mancini a Napoli era formato da circa un migliaio di persone, ma la questura non conferma il dato.

“Abbiamo chiesto un incontro urgente con il ministro Enrico Giovannini”, ha detto Enzo Sarnacaro dei Cobas e dipendente di Astir, la società per le bonifiche della Campania il cui fallimento ha lasciato a piedi 457 persone (erano 458 prima del suicidio di un dipendente quest’estate). “Abbiamo ottenuto dalla Direzione provinciale del Lavoro di Napoli la promessa di una lettera di accompagnamento per il governo a un nostro documento con l’elenco delle vertenze sempre rinviate”, ha specificato Sarnacaro. I sindacati hanno annunciato che la Direzione territoriale del Lavoro si è anche impegnata a sollecitare un incontro con il governatore della Regione Campania, Stefano Caldoro.

Al momento sono 1360 i dipendenti di Pomigliano in cassa integrazione, secondo quanto riporta la Uil. La manifestazione è stata promossa dal Cobas nazionale a seguito della nuova cassa integrazione indetta da Fiat dal 7 all’11 ottobre.

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