Roma, 15 lug. (LaPresse) – Il ‘social gambling’ è ormai dietro l’angolo anche in Italia: dopo una prima fase di sperimentazione nel Regno Unito, Facebook è pronta ad aprire le scommesse in Spagna e nel nostro paese. E’ quanto ha confermato Sean Ryan, responsabile partnership del social network, durante il World Gaming Executive Summit di Barcellona. Le prime partite in bacheca con premi in denaro, riporta Agipronews, sono già partite nel Regno Unito: ad aprire la strada è stato il poker online, grazie all’accordo con Zynga, mentre per le scommesse sportive solo qualche giorno fa è partita la sperimentazione con Paddy Power. Proprio il bookmaker irlandese ha puntato su Facebook come mezzo per campagne virali, ironiche e che viaggiano in rete grazie anche alle azioni di ?ambush marketing?: dalle mutande sfoggiate dal danese Bendtner durante gli Europei del 2012 per festeggiare un gol, alla processione con ?San Pirlo? per le strade di Roma. Una scommessa che ha pagato: Paddy Power è l’operatore del settore che vanta più “mi piace” a livello globale, circa 1 milione, il doppio di William Hill, storico marchio del betting.

“Puntiamo ad avere il meglio – ha detto Ryan al sito specializzato Gambling Compliance – il nostro obiettivo per il 2013 non è un numero determinato di giochi, ma stringere accordi con gli operatori che hanno le maggiori potenzialità di espansione e con le offerte più solide”. Al momento, prosegue Agipronews, la proposta di gioco sul social network ha dei limiti ben precisi: giocano solo gli utenti residenti nel Regno Unito – non c’è e non ci sarà dunque una liquidità internazionale – e solo dai computer, non dai dispositivi mobili come tablet e smartphone. Proprio la regolamentazione molto rigorosa è uno dei motivi per cui – sempre secondo Ryan – l’Italia e la Spagna sono i prossimi due Paesi in cui l’offerta di gioco con premi in denaro potrebbe partire.

Scartata invece la Danimarca, non per questioni normative – le nuove leggi sul gioco sono in vigore da circa un anno e hanno molti punti in comune con il modello italiano – ma per l’esiguità del mercato di gioco. Il regime fiscale di Italia e Spagna costringerà invece Facebook a ridurre la propria quota di profitto sulle giocate effettuate, ma i margini restano comunque interessanti. La politica di Facebook per il gioco è molto semplice, ma allo stesso tempo efficace: con circa un miliardo di iscritti, un valore stimato di 62 miliardi di dollari e il secondo posto tra i siti internet più visitati al mondo, il social network punta su grandi economie di scala. Ecco perché le partnership sono molto convenienti per i fornitori di gioco. “Solo se chi fa accordi con noi realizza profitti è capace di far guadagnare anche Facebook” ha aggiunto Ryan.

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