Roma, 17 giu. (LaPresse) – La prova d’esame più temuta dagli studenti di terza media è finita. Si è concluso questa mattina il test Invalsi, doppio quiz di italiano e matematica che ha messo alla prova oltre mezzo milione di studenti delle scuole medie in tutta Italia. La prova, che contribuirà per un sesto al voto complessivo, è da molti giudicata la parte più difficile dell’esame. E poco dopo la fine della prova, durata in totale due ore e mezza circa, tantissimi studenti hanno scaricato la tensione commentando l’esame su Twitter. Impressioni, sensazioni e numerosi retroscena: l’hashtag #Invalsi diventa subito trend topic su Twitter. Tanti ammettono che, nonostante le misure ‘anti-giraffe’, siano riusciti comodamente a copiare. E in molti concordano in larga misura sul fatto che la prova di italiano fosse “fattibile” mentre matematica decisamente meno.
In rete c’è chi s’interroga da subito su chi ha scritto le domande: “Secondo me, a creare questo test è stato un gruppo di scienziati pazzi”. E non si tratta solo di un cinguettio isolato, ma la sensazione sembra diffusa. “Se incontro chi ha pensato queste domande, gliene dico quattro…”. Qualcun altro scrive: “Carissime invalsi, anche se scambiate l’ordine delle lettere, riusciremo a copiare lo stesso”. Tra le domande più discusse quelle relativa a un certo Maurizio che “smonta casa per un rumorino” o a Pittolongu, la spiaggia di Olbia citata nel quiz di matematica. Tutti la vogliono vedere, tutti vogliono andarci per conoscere quel Lorenzo che nel quiz deve prendere un bus i cui orari hanno fatto letteralmente impazzire i ragazzi delle medie italiane.
Per fortuna gli scritti per loro sono finiti, ora mancano solo gli orali e poi tutti in vacanza. Per correggere il test Invalsi sono già online le griglie di correzione. Tutte le informazioni raccolte elettronicamente verranno presentate dall’Invalsi in un rapporto nazionale il prossimo 11 luglio. Il focus sarà sulle differenze tra regioni, sul background socio-economico e familiare, sulle differenze tra scuole e classi per avere un’idea complessiva del livello delle scuole secondarie in Italia.
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