Milano, 16 feb. (LaPresse) – Il sito internet del tribunale di Milano (www.tribunale.milano.it) è oscurato da un attacco hacker. Al posto della home page del tribunale compariva una pagina scura, illuminata dal movimento del mouse, su cui campeggia una faccia e la scritta ‘Hacked By LndTm 2013’.

“STA ARRIVANDO L’APOCALISSE”. “Preparatevi – si leggeva – ha inizio l’apocalisse! E’ la fine per un nuovo inizio. Sta arrivando come l’ira di DIO il vero cambiamento per i giovani del popolo italiano. La giovane Italia degli italiani che lavorano e sono stufi di essere presi per il culo, derubati, maltrattati dai quei delinquenti che ci governano e da tutte le lobby che li supportano. Da adesso pagheranno per tutto quello che hanno fatto”. Dopo qualche ora il sito è diventato irraggiungibile.

POLIZIA POSTALE AL LAVORO. La polizia postale, coordinata dal pm Maurizio Ascione, è al lavoro per identificare gli autori dell’attacco informatico al sito del tribunale di Milano. La polizia postale ora sta cercando di capire come questa azione sia stata possibile da un punto di vista tecnico e chi sa l’autore dell’attacco. Il gruppo di hacker responsabile, tuttavia, non sembra essere nuovo a questo genere di azioni. L’indagine è alle prime battute ed è troppo presto per una traccia più precisa. Nella notte è stato oscurato per alle ore anche il sito di de Dipartimento di polizia penitenziaria (Dap), che ora è stato ripristinato.

“NON SI PROTESTA PIU’ IN PIAZZA MA SU INTERNET”. “Se qualcuno vuole protestare non lo fa più in piazza, non blocca una strada ma blocca una infrastruttura dell’informazione”, spiegato Umberto Rapetto, generale in congedo della guardia di finanza ed ex comandante del nucleo delle fiamme gialle specializzato contro le frodi informatiche. Il gruppo che ha attaccato il sito internet del tribunale di Milano, ha detto, potrebbe appartenere alla galassia di Anonymous ma bisogna considerare che non si tratta di una organizzazione: “Anonymous – ha sottolineato Rapetto – è un sistema in franchising a cui aderiscono tutti quelli che hanno certe capacità informatiche diciamo acrobatiche. Non esistono sodalizi consolidati, è un marchio che appartiene al mondo sotterraneo di internet”.

“A RISCHIO DATI SENSIBILI”. Quello che è successo oggi, ha spiegato, “è solo la dimostrazione epidermica” di azioni che sono “una opportunità di vanto e di dimostrazione di potenza, la voglia di dimostrare la presenza”. Probabilmente, ha continuato, “al di là dello smacco non c’è un vero e proprio danno”. Non si può escludere, però, che a compiere l’attacco siano stati “insider scontenti della propria condizione o precari del tribunale”. In questo caso “l’accesso ai dati sensibili potrebbe avere un’intensità drammaticamente superiore, con informazioni anche sulle attività investigative e sul cuore dell’attività del tribunale”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: