Roma, 31 gen. (LaPresse) – Raccomandati per cercare un lavoro (21%), stressati nella maggior parte dei casi (92%) e solo l’8% degli italiani che non si sente mai ‘pressato’ dal lavoro. In molti casi, poi, addirittura mobbizzati: il 23,5%. Soprattutto dai superiori, nell’87,6% dei casi. Così appaiono gli italiani nel Rapporto Italia 2013 di Eurispes, da cui emerge un clima di grande incertezza provocato dalla crisi: i lavoratori si dicono sfiduciati sul proprio futuro economico e professionale, impossibilitati a fare progetti il 64,1%. Oltre la metà del campione afferma di non essere più in grado, con il proprio reddito, di sostenere adeguatamente il proprio nucleo familiare nel 53,5% dei casi, o di sostenere spese importanti come l’acquisto della casa o della macchina (61,3%). La famiglia d’origine resta rifugio e fonte di sostentamento per quasi il 30% dei lavoratori.
Quasi un terzo degli italiani, poi, il 30,9% negli ultimi dodici mesi ha fatto acquisti facendo ricorso a forme di pagamento rateizzato nel tempo, il credito al consumo, e il dato risulta in crescita rispetto al 25,8% registrato lo scorso anno. Secondo il Rapporto Eurispes Italia 2013, i beni per i quali i cittadini si sono indebitati sono: gli elettrodomestici (49,9%), le automobili (46,4%), i computer e i telefonini (37,6%). Seguono le spese relative ad arredamento o servizi per la casa (27,6%), cure mediche (24,4%). Tra i segnali di affanno se ne evidenzia uno drammatico: la ricerca di liquidità. Per fronteggirala sono vertiginosamente aumentati gli italiani che si sono rivolti ad un ‘compro oro’, il 28,1%, dall?8,5% del 2012, e parallelamente cresce anche il rischio usura. Sono il 14,4 % a chiedere denaro in prestito a privati (non parenti e amici) non potendo accedere a prestiti bancari: il doppio rispetto al 6,3% rilevato un anno fa.
Non solo, ma più di un italiano su tre, il 35,7%, ha chiesto un prestito bancario negli ultimi tre anni, quasi il 10% in più rispetto all’anno scorso; l’80% è convinto che la situazione economica sia peggiorata negli ultimi 12 mesi, mentre il disagio delle famiglie si è aggravato nel 70% dei casi; tre su cinque cittadini interpellati rivelano di essere costretti a intaccare i propri risparmi per arrivare alla fine del mese. Hanno bisogno di aiuti finanziari le categorie con contratti a tempo determinato, in particolare il popolo della partita Iva (44,2%), contro il 35,7% dei lavoratori subordinati a tempo indeterminato. Ben il 62,3% dei prestiti è stato chiesto per pagare debiti accumulati e il 44,4% invece per saldare altri prestiti precedenti con altre banche o finanziarie.
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