Roma, 9 gen. (LaPresse) – Il tema dell’Imu “pesa molto” sull’esito della contesa elettorale ma “non è l’unico e non è quello decisivo”. A spiegarlo a LaPresse è il direttore di Ipr Marketing Antonio Noto. “L’Imu – spiega – ovviamente è importante perché coinvolge l’80% delle famiglie italiane ma non pensiamo che il consenso avvenga su un unico fattore. Già nel 2006 Berlusconi pensò di aver aumentato i consensi nell’ultima settimana” con lo stesso tema. Al termine del secondo faccia a faccia televisivo con Romano Prodi annunciò: “Noi aboliremo l’Ici sulla prima casa. Sì, avete sentito bene, è una scelta coraggiosa: aboliremo l’Ici sulla prima casa, anche sulla vostra”. Ma poi perse le elezioni.
“C’è un mix di fattori”, prosegue Noto, che incide sul voto. Naturalmente, sottolinea, l’Imu “è un elemento importante, non solo perché è stata reintrodotta ma anche perché è stata aumentata ed è stata pagata a dicembre, quindi è un ricordo molto fresco per gli elettori. Ma gli italiani misurano anche la credibilità del progetto complessivo rispetto all’Italia dentro il quale le scelte sull’Imu sono calate”. L’Imu “è diventata la battaglia principale di Berlusconi che spera che su questo si possa aggregare il consenso e così anche gli altri, conflittuazzando con lui, mettono al centro questa tematica”.
Attualmente, secondo i sondaggi Ipr, il centrosinistra si attesta sul 38-39%, il centrodestra (inclusi Lega e La Destra) al 27%. La coalizione di centro vale un 16% circa, dominato dalla lista Monti che da sola potrebbe raccogliere un 10%. Il Movimento 5 Stelle invece è data al 13%.
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