Trento, 5 gen. (LaPresse) – Potrebbe esserci l’alta velocità della motoslitta che si è schiantata contro una rete e si è poi capovolta, finendo in un dirupo, all’origine dell’incidente che sul Cermis, in Trentino Alto Adige, ieri sera ha causato 6 morti, di nazionalità russa, e due feriti molto gravi. E’ questa l’ipotesi di Alexei Parmonov, il console russo a Milano, che durante un’intervista con la tv di Mosca, ha spiegato di essere in contatto con le autorità italiane, che stanno cercando di chiarire la dinamica dell’incidente. Non si esclude, però, nemmeno l’ipotesi di un malfunzionamento meccanico. Identificate tutte le vittime della tragedia: quattro uomini e due donne, tutti russi. Cinque delle vittime e uno degli uomini rimasti gravemente feriti nello schianto della motoslitta erano turisti provenienti da Krasnodar, città nel sud della Russia, a poca distanza da Sochi. Una delle donne decedute e il secondo ferito, invece, lavoravano in Italia nel settore turistico. Si tratta di Denis Kravchenko, Irina Kravchenko, Vyacheslav Sleptsov, Yulia Yudina, Lyudmila Yudina e Rafilya Pshenichnaya. I feriti, invece, sono Boris Yudin e Azat Agafarov.

Due delle vittime del tragico incidente sulle piste trentine, Yulia Yudina e Lyudmila Yudina, erano madre e figlia. A riferirlo è sempre il console russo a Milano. Il marito e padre delle due donne, Boris Yudin, anche lui sulla motoslitta, è stato, invece, ricoverato in gravi condizioni con fratture multiple. La famiglia era in vacanza sul Cermis e con loro c’era anche il figlio di 17 anni, che non ha partecipato all’escursione notturna, preferendo restare in albergo.

“Siamo profondamente scossi di fronte a questa tragedia ed impegnati in prima linea nei soccorsi”. Lo ha affermato il presidente della Provincia autonoma di Trento, Alberto Pacher, che nella notte ha seguito sul posto l’evolversi della situazione al Cermis, in valle di Fiemme, dove è stata impegnata anche la protezione civile provinciale assieme al soccorso sanitario ed alle organizzazioni del volontariato, subito allertate per il drammatico incidente avvenuto questa notte.

Pacher, affiancato dal dirigente del Dipartimento della Protezione civile, Roberto Bertoldi, ha raggiunto il luogo dell’incidente assieme all’assessore Mauro Gilmozzi e al sindaco di Cavalese, Silvano Welponer, per portare un segno di immediata vicinanza dell’amministrazione provinciale alla comunità della Valle di Fiemme. Il presidente della Provincia ha avuto anche un colloquio telefonico con il Commissario del Governo, Francesco Squarcina, per concordare i necessari contatti con l’Ambasciata russa in Italia. Nella tragedia sulle nevi del Cermis hanno infatti perso la vita sei turisti russi.

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