Macerata, 18 nov. (LaPresse) – Trecentomila giocattoli tossici e pericolosi, provenienti, dalla Cina sono stati sequestrati in tutta Italia dai finanzieri del Comando provinciale di Macerata dopo i controlli eseguiti in alcuni negozi della provincia marchigiana.

Si tratta di prodotti cinesi, risultati pericolosi per la salute a seguito di analisi chimiche. Le fiamme gialle di Macerata hanno sequestrato circa 300mila articoli, principalmente giocattoli anche destinati all’infanzia, risultati contenere sostanze pericolose per la salute dei bambini. Le analisi di laboratorio, condotte da un centro specializzato su incarico della Camera di commercio, hanno consentito di appurare la non conformità di molteplici giocattoli fatti analizzare.

Sono infatti emersi una serie di irregolarità, tra cui si segnalano: il riscaldamento ed il funzionamento anormali; la sovratemperatura delle batterie superiore al limite ammissibile;l’energia cinetica dei proiettili superiore al limite massimo consentito; la presenza di punte acuminate e la marcatura ‘Ce’ presente sull’imballaggio non conforme ai requisiti grafici della Direttiva 93/68/Ce; il livello di pressione sonora superiore al limite massimo consentito;la mancanza di invio dei rapporti di prova in conformità alle norme En 71/1/2/3 da parte dell’importatore. Ma la condotta più grave riscontrata, è stata dovuta alla presenza, in alcuni dei campioni di giocattoli analizzati, di elevate quantità di Ftalati, che sono una famiglia di composti chimici usati nell’industria delle materie plastiche come agenti plastificanti, ovvero come sostanze aggiunte al polimero per migliorarne la flessibilità e la modellabilità. Un loro uso eccessivo, può però produrre una ‘femminilizzazione’ dei neonati maschi e disturbi nello sviluppo degli apparati riproduttivi nei neonati.

A seguito delle irregolarità riscontrate è scattato l’immediato sequestro per circa 300.000 giocattoli rinvenuti come giacenze presso la sede dell’importatore nonché presso clienti della stessa, ubicati nelle province di Venezia, Perugia e Cosenza. Il titolare dell’illecita attività è stato denunciato a piede libero alla procura della Repubblica di Macerata, nonché segnalato per i provvedimenti di competenza alla pertinente Camera di commercio in relazione alle violazioni di carattere amministrativo.

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