Salerno, 21 ago. (LaPresse) – Continuano le indagini da parte dei carabinieri del Ros, del comando provinciale di Salerno e della procura di Salerno a seguito della cattura del super latitante Francesco Matrone, detto ‘Franchino la Belva’ inserito nell’elenco dei 9 latitanti più pericolosi d’Italia e finalizzata ad individuare e smantellare l’intera rete dei fiancheggiatori che hanno consentito i cinque anni di latitanza del boss, condannato a due ergastoli. Questa mattina i carabinieri hanno arrestato Pasquale Matrone, nato a Scafati il 6 agosto 1953 e residente a Poggiomarino, di professione gommista. L’accusa a suo carico è di aver, insieme a Gerardo Iuliano già fermato venerdì 17 agosto, aiutato il latitante assicurandogli assistenza e fungendo da collegamento tra il boss e i propri familiari, organizzando gli incontri e creando una cortina di omertà per garantirgli l’irreperibilità. Sin dalle prime fasi dell’indagine è emersa con insistenza la figura di Pasquale Matrone, cugino di primo grado del latitante con il quale condivideva peraltro l’intensa passione per l’attività venatoria e per la cinofilia. In numerose occasioni è stato osservato dai carabinieri mentre si recava dalla moglie del latitante consegnandogli abbigliamento, in un’occasione un cucciolo di cane setter ed altri regali ovviamente riconducibili al ricercato. I numerosi dati investigativi raccolti nel corso dell’attività di ricerca confermavano e rafforzavano il ruolo di primissimo piano di Pasquale Matrone nella gestione dei rapporti tra la famiglia e lo stesso latitante. L’officina dell’uomo era un luogo di aggregazione del circuito familiare di fiancheggiamento del boss. E’ proprio all’interno dell’officina che i carabinieri hanno osservato per la prima volta la moto Honda Transalp 700, rinvenuta poi al momento dell’irruzione nell’abitazione del latitante coperta da un telo, così come non passava inosservata la presenza dell’operaio forestale Gerardo Iuliano. Da Acerno a Poggiomarino per riparare un’autovettura appariva una circostanza alquanto strana per i carabinieri che analizzando la figura e le abitudini di Iuliano hanno deciso di indirizzare tutti gli sforzi nella zona montana. Pasquale Matrone è stato condotto presso la casa circondariale di Salerno Fuorni.

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