Catania, 26 giu. (LaPresse) – La guardia di finanza di Catania ha eseguito questa mattina un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Filippo Riela, per concorso esterno in associazione mafiosa e ha notificato un’altra ordinanza, per associazione mafiosa, a Francesco Riela, attualmente detenuto con la pena dell’ergastolo per il delitto di omicidio e per associazione a delinquere di stampo mafiosa. Sono stati, inoltre, sequestrati beni per oltre 30 milioni di euro in aziende e auto di lusso, nella disponibilità della famiglia Riela.
L’indagine, condotta dal Gico del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Catania e coordinata dalla locale Procura distrettuale antimafia, ha coinvolto altre 26 persone, nei confronti delle quali è in corso la notifica di avvisi di conclusione delle indagini preliminari e ha messo in luce come la famiglia Riela con l’ausilio di numerosi prestanome sia riuscita a mantenere il predominio nel settore del trasporto di merci deperibili su strada. A capo dei traffici c’era Francesco, il maggiore dei due fratelli, che dal carcere ha continuato ad impartire disposizioni indicando la strategia di mercato, tenendo importanti contatti con i vertici mafiosi siciliani.
Ai 28 indagati, tra cui alcuni stretti familiari degli arrestati e uomini di fiducia della famiglia Riela, sono contestate numerose ipotesi di intestazione fittizia di beni oltre la truffa ai danni dello Stato per aver indotto in errore l’Agenzia del Demanio, riuscendo a rientrare nuovamente in possesso, mediante la costituzione del Consorzio Se.Tra, gestito da prestanome della famiglia, della Riela Group complesso aziendale confiscato in via definitiva per mafia alla fine degli anni ’90.
Gli esiti della complessa attività di indagine, prevalentemente tecnica, sono stati riscontrati dalle dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia, tra cui quelle di Santo La Causa, che hanno consentito, tra l’altro, di accertare come i Riela tenessero fitti rapporti con numerose famiglie mafiose siciliane (tra cui, oltre Cosa Nostra Catanese, i Lo Piccolo di Palermo e i Nardo di Lentini) che, di volta in volta, venivano contattati per ottenere protezione per le aziende di famiglia, per ottenere nuove fette di mercato (o mantenere quelle già acquisite) o per dirimere contrasti sorti con altre imprese. Questi rapporti venivano mantenuti con regali di lusso, assunzioni di amici e familiari dei mafiosi presso le aziende familiari nonché attraverso somme di denaro di notevole importo.
Con l’operazione di oggi, oltre all’esecuzione delle misure cautelari personali, sono state sottoposte a sequestro preventivo diverse aziende: Autotrasporti New Style Log srl, Autotrasporti Borzi Giovanni, Autotrasporti Lombardo Salvatore, Autotrasporti Vinci Gianluca, Cargo Service Soc. Coop, Crs di Cannone Francesca & C Sas (Distributore di carburanti sito a Catania-Monte Po’), Linea Trasporti Srl, Di & Co.Log Società Cooperativa, Dorutrasp Soc.Coop, Tir.Car uni personale Srl.
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