Bologna, 7 giu. (LaPresse) – Fischi per il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha visitato oggi le aree colpite dal sisma in provincia di Modena. Il capo dello Stato è stato accolto dalle contestazioni da parte degli sfollati del campo Friuli a Mirandola. I terremotati hanno gridato “cosa fai qui? Cosa vuoi?” quando Napolitano è arrivato al campo, accompagnato dalla moglie Clio, dal presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani e dal capo della protezione civile, Franco Gabrielli. “Non temete di essere dimenticati”, ha risposto il capo dello Stato. “Noi – ha aggiunto – siamo uno Stato, una grande nazione, che ha tanti difetti ma che non può venire meno ai suoi doveri quando una parte di esso è ferito a morte”. Le sue parole hanno rasserenato gli animi e sono state accolte con gli applausi. Il presidente, visibilmente commosso, ha poi sottolineato che a decidere come affrontare l’emergenza saranno il governo e il Parlamento “ma io – ha concluso rivolgendosi ai terremotati – posso fare qualcosa per voi: quando qualcuno si distrae posso dargli la sveglia, e lo farò”.

“Vi rialzerete voi – ha continuato Napolitano – voi con le vostre attività, le vostre fabbriche, le vostre famiglie, la vostra coesione che deve tenere unita tutta la collettività di Mirandola”. Per il capo dello Stato “questa è un’occasione drammatica in cui gli italiani riscoprono l’Italia. Mirandola è un grande centro produttivo in Italia e in Europa e noi e voi lo faremo rivivere”. “La mia generazione ha passato la guerra, nella mia città ci sono stati oltre 100 bombardamenti e sembrava non dovesse finire mai”, aveva raccontato qualche ora prima in un passaggio del suo discorso nella sede della Regione Emilia Romagna, da dove era partita la sua visita, alle autorità delle zone colpite dal terremoto. “Finiranno anche le scosse – ha aggiunto il presidente – e bisogna affrontare con disciplina e autocontrollo questo periodo molto duro da cui verremo fuori, come ne abbiamo saputi superare altri”.

Il presidente della Repubblica ha assicurato poi che sarà lo Stato a farsi carico della ricostruzione dopo il terremoto, e rivolgendosi alla presidente della provincia di Ferrara, Marcella Zappaterra, che aveva chiesto che le amministrazioni locali non fossero lasciate sole, ha precisato che “noi non abbiamo mai pensato che voi poteste dire ‘ci pensiamo noi'”. Napolitano ha assicurato che, vista la vastità dei danni procurati dal terremoto, sarà lo Stato a fornire i fondi e provvedere la ricostruzione e ha aggiunto che “dobbiamo sentire dappertutto come nostro il problema dell’emergenza e della ricostruzione”.

L’inquilino del Quirinale ha comunque sottolineato che il Governo, con il decreto, è stato “molto pronto e molto sensibile nonostante i tempi in cui viviamo, che sono tempi di ristrettezze economiche. Ma anche in tempi di ristrettezze economiche bisogna fare ciò che è necessario”. “In quel decreto c’è molto dello zampino di Errani – ha proseguito – quindi potete stare tranquilli per l’emergenza e anche per le esigenze future”.

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