Reggio Calabria, 30 mag. (LaPresse) – I carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria hanno arrestato 12 appartenenti alla ‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale chiamata cosca Nasone – Gaietti, attiva sul territorio del comune di Scilla, responsabili a vario titolo di associazione di tipo mafioso ed estorsione aggravata dall’aver favorito un sodalizio mafioso. Le indagini hanno documentato l’infiltrazione pervasiva della ‘ndrangheta negli appalti per la realizzazione del sesto lotto dell’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria.
Le indagini dei carabinieri sono state avviate nel giugno del 2011 a seguito dell’arresto per estorsione di Giuseppe Fulco, nato a Scilla. Fulco era stato arrestato per aver preteso il pagamento di 6.000 euro, corrispondente al 3% dell’intero ammontare dell’appalto (aggiudicato dall’Anas), come condizione assolutamente necessaria alla prosecuzione dei lavori per la realizzazione del tratto Scilla – Favazzina della SS18. Le investigazioni hanno consentito di dimostrare che Fulco, organico alla cosca, dopo due danneggiamenti perpetrati in danno della ditta si era più volte recato sul cantiere pretendendo il pagamento della tangente.
Le indagini attuali hanno documentato l’infiltrazione pervasiva della ‘ndrangheta negli appalti per la realizzazione del sesto macro-lotto dell’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, realizzata mediante la costante pressione dell’organizzazione sulle ditte impegnate nei lavori, che sono state oggetto di ripetuti, continui e numerosi danneggiamenti. Insieme agli arresti è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo nei confronti degli arrestati di 32 beni immobili tra appartamenti, fabbricati e terreni, di un’impresa esercente attività di bar e pasticceria e conti correnti bancari, polizze assicurative ed altri prodotti finanziari in fase di individuazione per un valore di milioni di euro.
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