Roma, 16 mag. (LaPresse) – “Ha dimostrato di non essere in grado di gestire una situazione di pericolo tipica della sua professione, nonostante la specifica preparazione professionale e l’esperienza maturata”. Così scrive la quarta sezione penale della Cassazione, motivando la sentenza 18851 con la quale, il 10 aprile scorso, ha confermato i domiciliari per il comandante della Costa Concordia Francesco Schettino. Nel naufragio dello scorso gennaio a largo dell’Isola del Giglio, morirono 32 persone. Per la Cassazione, la “reiterazione di delitti colposi correlati alla incolumità delle persone”, è alla base della decisione. Ad imporre i domiciliari all’ex comandante, c’è anche il pericolo di inquinamento probatorio. In proposito, la suprema Corte spiega che “le limitazioni che con gli arresti domiciliari gli sono imposte sono adeguate ad evitare che il medesimo ponga in essere comportamenti di inquinamento delle prove o di reiterazione di reati della stessa specie”.

I giudici della Suprema Corte, nella sentenza, delineano anche l’atteggiamento e la personalità dell’ex comandante, scrivendo che “i comportamenti tenuti da Schettino nel comando della nave prima e poi nella gestione del naufragio e della situazione di abbandono della nave e dei passeggeri delimitano il giudizio di spregiudicatezza e di inaffidabilità alla capacità del soggetto di assicurare il rispetto delle sue obbligazioni di garanzia”.áL’unico pericolo che non esiste, scrive infine la Cassazione, è quello che Schettino possa fuggire. Da qui il rigetto del ricorso della procura di Firenze che chiedeva la cercerazione dell’ex comandante della Concordia. In proposito, piazza Cavour dice che “la stessa inaffidabilità espressa in ordine alla personalità di Schettino, per come il medesimo si è comportato per tutta la vicenda, non appare significativa di una propensione alla fuga, essendo stato opportunamente messo in luce che egli, a prescidere dall’atteggiamento assunto, è comunque sempre rimasto sul luogo della vicenda senza cercare di sfuggire alla identificazione e al controllo”.

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