Genova, 7 mag. (LaPresse) – L’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, 59 anni, è stato colpito questa mattina intorno alle 9 da un colpo da fuoco mentre si trovava davanti alla sua abitazione, in via Montello 14 a Genova, nel quartiere Marassi. Gli operatori del 118 che lo hanno soccorso hanno riferito che il proiettile lo ha raggiunto dietro il ginocchio ed è poi uscito dall’arto. L’uomo è stato portato in codice giallo (media gravità) all’ospedale San Martino del capoluogo ligure. Indagano i carabinieri.
Ad attenderlo in strada c’erano due uomini a bordo di uno scooter. Entrambi indossavano un casco integrale, ma uno solo ha esploso contro il 59enne tre colpi d’arma da fuoco. I carabinieri stanno cercando i due bossoli che non lo hanno raggiunto.
Roberto Adinolfi, 59 anni è sposato e ha tre figli. Si è laureato nel 1976 in Ingegneria nucleare al Politecnico di Milano. Nel 1975, durante la preparazione della tesi, è entrato in contatto con la Ansaldo Nucleare, di cui oggi è amministratore delegato. Si è occupato prevalentemente di energia nucleare, lavorando in Italia, negli Stati Uniti e in Francia alla progettazione degli impianti italiani di Montalto e Trino Vercellese e di quello di Superphenix, in Romania, entrambi costruiti dall’Ansaldo. Nel 2000, dopo quattro anni come Responsabile delle attività nel campo dell’energia convenzionale per l’Italia, è tornato ad occuparsi di nucleare, in qualità di direttore responsabile della Divisione Nucleare di Ansaldo Energia, e dal novembre 2005 come direttore generale della neonata Ansaldo Nucleare SpA. Da Aprile 2007 ricopre l’incarico di Amministratore Delegato.
Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, da Torino, dove si trova per un convegno organizzato dalla Regione Piemonte sull’apprendistato, ha dichiarato che fatti come quello avvenuto a Genova “sono cose che non si commentano”. “Il ferimento dell’amministratore delegato dell’Ansaldo nucleare questa mattina – ha detto invece il leader del Partito democratico, Pierluigi Bersani – è un segnale preoccupante di un salto di qualità delle tensioni e della violenza. Esprimo a nome mio e del Partito democratico tutta la solidarietà al dirigente ferito e tutta l’esecrazione possibile per questo vile attentato”. “La storia d’Italia purtroppo – spiega Bersani – è già stata segnata dalla violenza e il Paese ha già pagato un tributo di sangue e di arretramento politico. Si faccia subito luce su questo avvenimento e si tenga alta la guardia della democrazia”.
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