Reggio Calabria, 1 mag. (LaPresse) – Tragedia nel reggino stasera dove un candidato sindaco è morto durante un comizio a causa di un malore. Si tratta di Raffaele Anastasi, 62 anni, socialista, a capo della lista ‘Uniti per Rizziconi’, il paese che si candidava a guidare. Erano da poco passate le 20 quando si è sentito male mentre parlava in piazza. Portato d’urgenza all’ospedale Santa Maria degli Ungheresi di Polistena, non ce l’ha fatta. Sul posto erano presenti i vigili urbani. Anastasi era uno dei sei candidati alla carica di primo cittadino.

Polemiche si sono subito scatenate sui tempi del soccorso. Al 118 di Reggio Calabria era arrivata la richiesta di soccorso poco dopo le venti. L’unica ambulanza disponibile in quel momento, spiegano i sanitari, era quella di Oppido Marmetina, distante poco meno di venti chilometri da Rizziconi. Inviata sul posto, non ha fatto in tempo ad arrivare, perché, per accelerare i tempi, da Rizziconi era stata chiamata una ambulanza privata. Dal 118 perciò è stata richiamata l’ambulanza ed è stato chiamato il pronto soccorso di Polistena per avvisare che Anastasi sarebbe arrivato a bordo di un mezzo privato. In tutta la piana, spiegano i sanitari, dopo le 20 sono disponibili solo tre ambulanze: una a Polistena, una a Gioia Tauro e la terza a Oppido Marmetina. Le prime due erano impegnate. Una quarta, quella di Palmi, che alle 20 interrompe in genere il servizio, era comunque ancora attiva per terminare un soccorso nella quale era impegnata.

“Io sono un uomo non imparziale”, spiegava Anastasi, in una intervista del 2011 pubblicata su Youtube nella quale presentava il suo programma elettorale. “Sono parziale, che sia chiaro. Per me i cittadini non sono tutti uguali. I cittadini onesti, che lavorano e portano il pane a casa, sono di serie A. Quelli che questo non lo fanno per scelta sono di serie B”.

Rizziconi, spiegava, è un comune “fortemente attenzionato” dal ministero dell’Interno a causa della forte presenza della criminalità organizzata. Ma “qui – spiegava – c’è il 95-98% di cittadini che si alza alle cinque e mezza del mattino, va a lavorare e torna a casa alle sette di sera. Certe volte lo sbarca il mese e altre volte no”. “Una risposta negata a un cittadino”, era il suo ragionamento, rafforza la presa della ‘ndrangheta sulla società. Perciò occorre da una parte dare risposte e dall’altra “una presenza dello Stato molto più forte”. Lo slogan della lista, ‘Uniti per Rizziconi’ era “un paese normale per cittadini speciali”.

Dopo di che annunciava il suo programma elettorale: “Il Comune di Rizziconi è uno dei più ricchi. Bisogna avere una buona capacità di spendere bene le risorse che questo Comune ha. Il riscatto di un Comune cammina su due grandi binari: le attività culturali e i giovani. Questi saranno i due grandi filoni su cui camminerà la nuova amministrazione, insieme a una azione infrastrutturale seria sulla viabilità”.

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