Roma, 6 apr. (LaPresse) – “In questo nostro tempo la situazione di molte famiglie è aggravata dalla precarietà del lavoro e dalle altre conseguenze negative provocate dalla crisi economica”. Lo ha detto il Papa nel suo intervento a conclusione della tradizionale Via Crucis, al Colosseo. “Quando gli sbandamenti umani e le difficoltà rischiano di ferire l’unità della nostra vita e della famiglia”, ha detto Benedetto XVI . “L’esperienza della sofferenza- ha aggiunto il Pontefice- segna l’umanità, segna anche la famiglia; quante volte il cammino si fa faticoso e difficile! Incomprensioni, divisioni, preoccupazione per il futuro dei figli, malattie, disagi di vario genere”.

Stasera il consueto rito della Via Crucis, è iniziato alle 21.15. Le meditazioni delle 14 stazioni della Via Crucis si sono incentrano sulla famiglia. A scriverle sono stati i coniugi Danilo e Anna Maria Zanzucchi, iniziatori con Chiara Lubich del movimento Famiglie Nuove.

A portare la croce lungo le 14 stazioni famiglie provenienti da Italia, Irlanda, Burkina Faso e Perù. Novantuno anni lui e 82 lei, 5 figli e 12 nipoti, i coniugi Zanzucchi, autori delle meditazioni, hanno viaggiato molto per incontrare altre famiglie, confrontarsi con diverse culture e proporre l’ideale evangelico.Nella loro Via Crucis ci sono i problemi delle famiglie di oggi, raffrontati idealmente al doloroso cammino che conduce Cristo al Calvario. In merito alle meditazioni scritte per questa sera, Anna Zanzucchi ha detto ai microfoni della Radio Vaticana: “Nella Via Crucis, in Gesù crocifisso, in Gesù che soffre, c’è il segreto e la soluzione dei problemi della famiglia: separazioni, disastri, dolore della famiglia, la morte, la malattia, le incomprensioni che nascono tra marito e moglie, l’umanità sofferente. Gesù l’ha presa con sé così com’è, con tutti i suoi guai. Dovremmo riuscire a capire che c’è stato un Dio che ha dato la soluzione del dolore, che non sta nella soluzione dello stesso, ma nel senso, cioè come fare ad affrontarlo”.

E sulla crisi della famiglia nel nostro tempo, Danilo Zanzucchi ha osservato: “C’è il fatto che ognuno pensa a se stesso. Togliersi via questo difetto ed ascoltare l’altro è già una disposizione che permette all’altro di aprirsi; se uno si chiude sui suoi problemi, impedisce all’altro di comunicare”.Le famiglie, tra tradimenti, malattie e povertà, divorzi e aborti, eccessivo benessere e mancanza di umanità, al centro delle meditazioni della Via crucis di stasera .

La croce per il rito della via Crucis al Colosseo è stata portata, oltre che dal cardinale Agostino Vallini, da due frati francescani della Custodia di Terra Santa e da alcune famiglie provenienti dall`Italia, dall’America Latina, dall’Africa, dall’Irlanda. “Come ogni cristiano – si legge nel libretto della celebrazioni – anche ogni singola famiglia ha la sua via crucis: malattie, morti, dissesti finanziari, povertà, tradimenti, comportamenti immorali dell`uno o dell`altro, dissensi con i parenti, calamità naturali. Ma ogni cristiano, ogni famiglia, in questa via di dolore, può rivolgere lo sguardo fisso a Gesù, Uomo-Dio”. Prima, alle 17, Benedetto XVI presiede la celebrazione della Passione del Signore a San Pietro. L’omelia sarà pronunciata dal predicatore della Casa pontificia, il cappuccino Raniero Cantalamessa.”Quante cadute nelle nostre famiglie! Quante separazioni, quanti tradimenti! E poi i divorzi, gli aborti, gli abbandoni!”, recita la meditazione per la terza stazione. Alla undicesima stazione viene detto che “è la legge dell`amore che porta a donare la propria vita per il bene dell`altro. Lo confermano quelle madri che hanno affrontato anche la morte pur di dare alla luce il loro figlio. O quei genitori che hanno perso un figlio in guerra o in atti di terrorismo e che scelgono di non vendicarsi”.

Una critica alla attuale società è contenuta nella meditazione della nona stazione: “Viviamo spesso anestetizzati dal benessere, senza impegnarci con tutte le forze a rialzarci e a rialzare l`umanità”. Nell’ottava si parla delle situazioni che “non migliorano perché noi non ci siamo impegnati a farle cambiare. E qualcuno, forse, paga anche per noi, per la nostra latitanza”.Più di un passaggio delle meditazioni della coppia di focolarini è dedicata, poi, al tradimento e al più generale tema della trasandatezza nei rapporti famigliari. “Non poche delle nostre famiglie soffrono per il tradimento del coniuge, la persona più cara. Dov`è finita la gioia della vicinanza, del vivere all`unisono? Dov`è il sentirsi una cosa sola? Dov’è quel ‘per sempre’ che ci si era dichiarati?”, si legge alla prima stazione, e nella settima si legge: “Facciamo talvolta fatica persino a mantenere l`impegno preso nella nostra fedeltà di sposi. Non abbiamo più la freschezza e lo slancio di una volta. Tutto è ripetitivo, ogni atto pare pesante, viene voglia di evadere”. Nella decima, poi, si afferma che “in nome della nostra presunta libertà feriamo quella degli altri: quanta noncuranza, quanta trascuratezza nei comportamenti e nel modo di presentarci l’uno all’altro”.

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