Padova, 4 apr. (LaPresse) – C’è una svolta nelle indagini dei carabinieri per la morte del 76enne investito nella serata del 28 marzo a Padova. Qualche giorno fa, i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Padova avevano fermato Valentin Marius Bacnasu, un romeno risultato intestatario del telefono cellulare rinvenuto a bordo del mezzo rubato responsabile dell’incidente mortale. Il provvedimento restrittivo si era reso indispensabile una volta costatato che il soggetto era oramai in procinto di lasciare la città patavina. Visto convalidato il fermo con le gravi accuse nei suoi confronti, Bacnasu, per alleggerire la sua posizione, ha fatto il nome del connazionale cui aveva prestato il cellulare e che si trovava quindi alla guida del veicolo investitore.
Le numerose perquisizioni e la pressante attività di ricerca sul territorio svolta dai militari dell’Arma, in particolare nei confronti della comunità romena, hanno spinto il ricercato a consegnarsi questa notte ai carabinieri del comando provinciale di Padova. Si tratta di un rumeno di 22 anni, disoccupato, incensurato e senza patente. Il giovane stato subito accompagnato in caserma e, nel corso di un interrogatorio fiume condotto dal pm della procura presso il tribunale di Padova, Benedetto Roberti, con l’ausilio di un interprete e l’assistenza di un legale, ha subito confessato rispondendo a quanto gli veniva contestato.
Al termine dell’interrogatorio, Roberti ha valutato gli elementi di riscontro e ha emesso un provvedimento di fermo che scagiona, in parte, la posizione di Bacnasu che resta comunque ancora indagato nell’ambito dello stesso procedimento. Il 22enne è stato condotto nel carcere di Padova. I particolari dell’attività investigativa svolta saranno illustrati in una conferenza alle 11 presso il comando provinciale dei carabinieri di Padova.

