Milano, 27 mar. (LaPresse) – Un gruppo di una ventina di No Tav vicini al Cs Sociale Cantiere hanno fatto irruzione nel cortile del comune di Milano intorno alle 14.15 per protestare contro la partecipazione del procuratore capo di Torino, Giancarlo Caselli, ad un incontro previsto per le 18 a Palazzo Marino sulla legalità. Promotore dell’incontro è anche l’Anpi, contro la quale gli antagonisti hanno mostrato uno striscione che recita: “Non usate la memoria dei vecchi partigiani contro i partigiani di oggi. Da che parte fischia il vento?”. Dopo pochi minuti una decina di militanti hanno occupato anche Sala Alessi, sede del convegno, chiedendo di parlare con i vertici di Palazzo Marino. Lo scopo della protesta, hanno spiegato alcuni antagonisti, è quello di far saltare l’incontro e chiedere al sindaco Giuliano Pisapia di ritirare l’invito al procuratore di Torino.

“In Italia da anni assistiamo alla distruzione dei diritti sociali e alla sospensione della democrazia sequestrata da cricche di affaristi e dai tecnici che obbediscono a fantomatici mercati. Mentre la democrazia scompare, travolta dall’emergenza e la crisi apre spazi potenziali perfino ai fantasmi di una destra razzista e fascista, servirebbe che qualcuno ricordasse la resistenza, la storia di chi è stato partigiano. Invece l’Anpi organizza nella più prestigiosa sala di Palazzo Marino, del Comune di Milano, un evento con il procuratore Caselli esplicitamente rivolto contro la lotta No Tav”. Queste le prime righe di una lettera aperta che i No Tav rivolgono “alla città di Milano”, chiedendo che la conferenza venga cancellata ma il presidente del consiglio comunale, Basilio Rizzo, ha confermato l’incontro. “Caselli – ha detto Rizzo – è un uomo a cui l’Italia deve essere riconoscente e non contestare”. Rizzo ha riconosciuto la legittimità della protesta “perchè a tutti deve essere data la possibilità di partecipare e parlare perchè questa è la democrazia”. Ai No Tav il presidente del consiglio comunale ha offerto la possibilità di prendere la parola nel convegno oppure di tenere un incontro in Sala Alessi sul tema della Tav, opzioni che i manifestanti hanno rifiutato. “Non vogliamo che nessuno si faccia male – ha aggiunto Rizzo – per cui speriamo che se ne vadano pacificamente. Noi abbiamo detto loro che in Comune possono venire quando vogliono – ha concluso il presidente del Consiglio comunale – è chiaro che se non se ne vanno adesso non sarà così”. Poco dopo, alle 16.10 circa, i 26 No Tav sono stati sgomberati dagli agenti che li hanno fatti uscire di peso dalla sala. La protesta, quindi, prosegue all’esterno del comune dove sono schierati poliziotti in tenuta antisommossa.

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