Roma, 26 mar. (LaPresse) – “E’ un episodio di gravità inaudita, ma secondo le nostre informazioni non è tale da suscitare allarme sanitario di nessun tipo”. Così in una nota il Ministro della salute, Renato Balduzzi, che sta seguendo la vicenda della giovane morta a Barletta ed è vicino ai familiari della vittima e delle altre persone coinvolte. Il ministero della salute precisa che “nel centro clinico sequestrato dai Nas è stato utilizzato sorbitolo industriale, usato impropriamente in una soluzione per breath test, che serve per diagnosticare il malassorbimento intestinale. Allo stato non risulta alcuna contaminazione, come erroneamente riferito da notizie di stampa”. “Si è trattato quindi – spiega nella nota – di uso improprio di sorbitolo (Sorbidex diluito con acqua del rubinetto) non medico, in un centro non autorizzato. Si resta in attesa delle analisi e dell’esame autoptico della giovane vittima, che forniranno risultati più precisi”.
“Il Pronto soccorso dell’Ospedale di Barletta – riferisce la nota – ha provveduto immediatamente ad allertare il centro antiveleni di Pavia, organo di consulenza tecnica del ministero della salute per la gestione della scorta nazionale di antidoti. In pronto soccorso la prima paziente arrivata è stata subito trattata con blu di metilene con rapido miglioramento della sintomatologia. La seconda paziente ha subìto lo stesso trattamento clinico. La terza persona è deceduta sul posto per arresto cardiocircolatorio nonostante le manovre di rianimazione. Continuano le indagini sulla provenienza del prodotto usato”. “I carabinieri del Nas di Padova, sulla scia dell’accaduto, hanno effettuato nel weekend un maxisequestro di mille tonnellate di sorbitolo in due ditte di Rovigo e Mantova. Il ministero della salute invita coloro che hanno effettuato acquisti di sorbitolo su internet a non farne uso e a richiedere prontamente l’intervento dei carabinieri ai fini del campionamento e delle analisi. E’ in corso un’inchiesta che vede tre persone indagate per omicidio colposo e lesioni gravi dalla procura di Trani”, conclude la nota.
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