Bhubaneswar (India), 24 mar. (LaPresse) – Paolo Bosusco e Claudio Colangelo, rapiti la settimana scorsa dai ribelli maoisti nello stato indiano dell’Orissa, sarebbero stati rilasciati. È quanto riferisce l’emittente indiana Ndtv, citando media locali. Secondo quanto riferisce la testata locale Orissadiary, i due italiani sarebbero stati rilasciati alle 21.30 (le 17 in Italia). Nei pressi del villaggio Tanjujia, nell’area di Daringbadi. La Farnesina però ancora non conferma la notizia diffusa dai media indiani, ma riferisce che sono in corso le verifiche.

La notizia giunge in una giornata nella quale la possibilità del rilascio sembrava particolarmente lontana. E’ del pomeriggio infatti la conferma della sospensione dei colloqui fra lo Stato indiano di Orissa e i negoziatori maoisti, in seguito al rapimento del deputato 37enne Jhina Hikaka. Il quotidiano indiano Times of India aveva reso noto che i mediatori non vedevano il motivo di proseguire le trattative visto che i maoisti hanno violato l’annunciato cessate il fuoco unilaterale sia giovedì, uccidendo un ispettore di polizia in Malkangiri, sia oggi con il rapimento del deputato del partito di governo Bjd. Successivamente, sempre nel pomeriggio italiano, i due negoziatori nominati dai maoisti per la liberazione degli ostaggi italiani, B.D. Sharma e Dandapani Mohanty, hanno lasciato il proprio incarico. Lo ha riferito il Chief minister dell’Orissa, Naveen Patnaik, secondo quanto ha riportato l’emittente Ndtv.

Nella mattina invece Paolo Bosusco ha fatto arrivare una lettera alla sua famiglia. Nelle immagini diffuse dalla Cnn-Ibnsi si vedono due fogli scritti a stampatello. “Caro papà e cara Vanna vi voglio molto bene anche se non sempre ve l’ho dimostrato”, si legge nella lettera. “Vi scrivo mentre sono prigioniero di un gruppo di guerriglieri. Se mi libereranno ci rivedremo presto, ma se dovesse succedermi qualcosa vi voglio dare un grande abbraccio d’amore”, continua. Poi Bosusco ha chiesto di dare 6mila euro al cuoco Santosh “per ringraziarlo di tutto che ha fatto per me”. Infine ha concluso: “Il resto che c’è in banca prendilo tu, Vanna, insieme alle case. Vi voglio bene, Paolo”. In calce al secondo foglio si vede la firma.

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