Nuova Delhi (India), 5 mar. (LaPresse/AP) – I due militari italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati di aver sparato su un peschereccio indiano causando la morte di due persone, devono essere trasferiti nella prigione centrale di Trivandrum, capoluogo dello Stato indiano del Kerala. È quanto ha stabilito il giudice del tribunale di Kollam, A.K. Gopakumar, che ha ordinato una detenzione di 14 giorni e respinto così l’istanza presentata dal legale della difesa contraria alla carcerazione perché in prigione non sarebbero garantite le condizioni di sicurezza. I due militari italiani erano finora in stato di fermo presso la guest house della polizia nella città meridionale di Kochi, dove erano stati portati il 19 febbraio in seguito all’incidente, avvenuto il 15. Il fermo, disposto dalla stessa corte di Kollam, scadeva oggi. Il giudice ha aggiunto che Latorre e Girone non beneficeranno dei privilegi garantiti in Italia agli ufficiali dell’esercito in carcere, dicendo che la legge indiana non li prevede. Tuttavia, ha continuato, i due potrebbero essere detenuti in una zona separata dagli altri carcerati e potrà essere concesso loro di ricevere visitatori italiani per un’ora al giorno. Inoltre, secondo quanto conferma la marina militare, potranno ricevere cibo italiano, a cui provvederà il consolato.

La misura della detenzione, ha commentato la Farnesina in una nota, è “inaccettabile”, spiegando che su indicazione del ministro degli Esteri, Giulio Terzi, il segretario generale della Farnesina, Giampiero Massolo, ha espresso oggi all’incaricato d’Affari indiano a Roma Saurabh Kumar “la vivissima preoccupazione del Governo italiano per la decisione del tribunale di Kollam di trasferire il maresciallo Massimiliano Latorre e il sergente Salvatore Girone in custodia giudiziaria nel carcere di Trivandrum con effetto immediato”.

“Nel definire inaccettabili – si legge nel comunicato – tali misure in considerazione dello status dei nostri due militari e nel sottolineare l’estrema sensibilità della questione per le autorità italiane, per le famiglie e per l’opinione pubblica e parlamentare italiana, l’ambasciatore Massolo ha ribadito la ferma richiesta che ogni sforzo venga fatto per reperire prontamente per i nostri militari strutture e condizioni di permanenza idonee”.

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