Roma, 20 feb. (LaPresse) – “I Fucilieri del Reggimento San Marco non hanno sparato sul peschereccio”. La Marina militare dal suo sito web, respinge nuovamente le accuse mosse a Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due marò sospettati dalle autorità dell’India di aver ucciso due pescatori scambiandoli per pirati. “I due fucilieri del Reggimento San Marco, uomini addestrati a pensare prima di agire- si legge – sono intervenuti esclusivamente secondo le procedure e nell`ambito delle misure che riguardano la lotta alla pirateria. Hanno sparato colpi di avvertimento in aria e in acqua (warning shots) per salvaguardare il ‘proprio’ territorio, rispondendo in pieno alle norme esistenti. Vale a dire, proteggere la sicurezza dei traffici marittimi da un’attività criminosa che mette a repentaglio le libertà economiche e personali dell’alto mare”.
“L’azione degli uomini della Marina Militare, imbarcati sulla Enrica Lexie come nucleo militare di protezione- si legge sempre sul sito della Marina militare – è avvenuta in acque internazionali nel rispetto delle risoluzioni Onu e della legge n.130 del 2 agosto 2011; e si è sviluppata contro un’imbarcazione da definirsi ‘nave sospetta di pirateria’. I fucilieri del Reggimento San Marco sono intervenuti mercoledì scorso, alle 12.30 italiane, mentre la Enrica Lexie navigava al largo della costa Sudoccidentale della penisola Indiana e dopo aver avvistato un’imbarcazione con cinque persone armate in fase di avvicinamento. Nonostante le segnalazioni ottiche e la procedura di identificazione effettuata dai fucilieri, l’imbarcazione ha proseguito la sua rotta. A quel punto, gli uomini della Marina militare hanno esploso tre serie di colpi in mare (20 in tutto) a scopo dissuasivo e senza mai colpire lo scafo della ‘nave sospetta di pirateria’. Dopo l’ultima serie, l’imbarcazione si è allontanata dalla nave italiana”.
E sulla vicenda, che è diventata un complesso caso diplomatico fra Italia e India, è intervenuto anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha definto “ingarbugliata” la situazione che vede coinvolti i due marò italiani accusati dalle autorità indiane dell’omicidio di due pescatori.
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