Torino, 13 (LaPresse) – E’ arrivata poco dopo l’una la sentenza nel processo Eternit: condannati a 16 anni il magnate svizzero Stephan Schmidheiny, 65 anni, e il barone belga Louis De Cartier De Marchienne, 91 anni, imputati per disastro doloso permanente e omis. Sono 6392 le parti civili, quasi tremila i morti e i malati per la fibra killer, almeno 2300 le vittime negli stabilimenti italiani, a partire dal 1952, di Casale Monferrato (Alessandria), Cavagnolo (Torino), Rubiera (Reggio Emilia) e Bagnoli (Napoli).
Ore 18.48 – Vescovo Casale: Sentenza rende giustizia, era dovuta alla città
“È una sentenza che rende giustizia e che era dovuta alla città”. Sono le parole del vescovo di Casale Monferrato, monsignor Alceste Catella, sulla sentenza del Eternit. “E – aggiunge in una nota – a tutti coloro che hanno perso la vita, ai loro famigliari, parenti, ai tanti che hanno sofferto e soffrono”. “Un risultato – prosegue – ottenuto grazie all’impegno dei giudici a cui spetta il compito di amministrare la giustizia, ma anche all’unità di tutti i casalesi, di tutta la città la cui determinazione ha reso possibile raggiungere questo traguardo di giustizia, perché situazioni simili non dobbano pìù accadere”. “Lo stesso impegno – conclude il vescovo – deve essere applicato per andare avanti negli studi e nella ricerca contro il mesotelioma, come nel proseguire le opere di bonifica di cui la città di Casale ha bisogno. Deve rimanare alta l’attenzione di tutti, da parte del Governo che si è interessato alla questione, dall’amministrazione regionale, locale, di ciascuno”.
Ore 18.48 – Eternit, almeno 100 mln euro risarcimenti a parti civili
Sarebbe di almeno 100 milioni di euro, secondo le prime stime della procura torinese, la somma dei risarcimenti che i due imputati, Stephan Schmidheiny e il barone Luois De Cartier, nonchè le società chiamate in causa come responsabili civili, dovranno pagare alle parti civili costituite al processo Eternit.
Ore 17.33 – Clini: Sentenza giusta, condanna inevitabile
“La condanna dell’Eternit è giusta ed era inevitabile”. Così il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, commenta la sentenza del processo Eternit, emessa oggi a Torino, che ha condannato a 16 anni il magnate svizzero Stephan Schmidheiny, 65 anni, e il barone belga Louis De Cartier De Marchienne, 91 anni. “Il problema vero oggi in Italia – continua Clini – è che, nonostante l’impegno del ministero dell’Ambiente in questo campo e le ingenti risorse impiegate (circa 50 milioni di euro solo nelle aree industriali più inquinate, i cosiddetti Sin, Siti di Interesse Nazionale), non abbiamo ancora una mappatura completa dei siti che devono essere risanati per l’inquinamento da amianto. Si tratta di decine di migliaia di realtà, dalle più piccole alle più grandi, e per le quali il monitoraggio avviato con le Regioni non è stato ancora concluso. Speriamo che la sentenza su Casale Monferrato faccia da battistrada e da stimolo per consentire una piena e completa conoscenza del problema a livello nazionale e per avviare un serio, organico programma di bonifiche”.
Ore 17.33 – Guariniello: Ora a processo bis valutiamo reato omicidio
“Stiamo valutando la possibilità di procedere per omicidio”. Così il procuratore Raffaele Guariniello, dopo il pronunciamento della sentenza del processo eternit, sull’inchiesta eternit bis, aperta dalla procura di Torino sui casi di malattia e morte per amianto registrati a partire dal 2008. “Sono molto importanti – ha spiegato – varie cose che dice la sentenza di oggi. Il primo elemento è che c’è stato un disastro non solo nei luoghi di lavoro, ma anche nei luoghi circostanti. Il secondo è che è stato riconosciuto il dolo come al processo Thyssen, verso chi ha deciso quanto si dovesse spendere e quanto non in materia di sicurezza”.
Ore 16.52 – Associazione familiari: Sentenza che aspettavamo da 30 anni
“E’ una sentenza che aspettavamo da oltre 30 anni. Sono soddisfatta ma anche molto triste per tutte le vittime che oggi, siamo ancora più consapevoli, si potevano evitare”. Lo ha detto Romana Blasotti Pavesi, presidente dell’associazione familiari vittime dell’amianto di Casale Monferrato, commentando la sentenza Eternit. “Dopo questa lunga lettura del verdetto – ha aggiunto – sono molto stanca, ma so che la battaglia non è finita. Ciò che mi rende ottimista sono i giovani che ci sono sempre stati vicini, che ci hanno dato speranza e si sono dimostrati attenti e consapevoli rispetto al problema. Nonostante la mia età per loro continuerò a spendermi”. Romana Blasotti Pavesi ha 83 anni e a causa dell’amianto ha perso cinque familiari.
Ore 16.35 – Caselli: Dimostrazione che c’è nuova cultura diritti lavoro
“E’ una sentenza decisamente importante in sè e perché, mentre una volta i procuratori generali facevano a gara per sostenere che gli infortuni su lavoro erano mere fatalità, frutto di un destino cinico e baro, oggi invece le cose sono cambiate: Thyssen ed Eternit dimostrano il consolidarsi di una nuova cultura e sensibilità per la tutela effettiva dei diritti dei lavorativi”. E’ il commento del procuratore capo di Torino Gian Carlo Caselli sulla sentenza Eternit. “Il merito – ha aggiunto – va al pool di Guariniello e dell’intera procura che li ha sempre supportati. Nel mese di maggio scadranno i termini per cui molti magistrati del suo gruppo dovranno cambiare settore, per una questione burocratica. Chiedo di non smantellare il pool in virtù del lavoro che ha fatto”.
Ore 16.30 – Guariniello: Si è realizzato un sogno
“Si è realizzato un sogno”. Così il procuratore Raffaele Guariniello appena finito il pronunciamento della sentenza Eternit a Torino. “Sto ancora sognando ad occhi aperti – ha aggiunto – quando abbiamo cominciato, con i pm Colace e Panelli, pensavamo di inseguire un sogno: ora si è realizzato, abbiamo dato a tante persone il diritto di sognare giustizia, di avere giustizia. Ora è possibile”. “Abbiamo sentito un lungo elenco – ha ancora detto – non era burocratico e freddo ma sono persone e famiglie uccise dall’amianto. Ora si è fatta giustizia”.
Ore 15.48 – Sentenza prosegue da quasi 3 ore, giudice sgrida chi è seduto
Dopo quasi tre ore prosegue da parte del presidente della Corte, Giuseppe Casalbore, la lettura del dispositivo della sentenza del processo Eternit al tribunale di Torino. Durante la lettura alcuni familiari delle vittime, in maxi aula uno, sono scoppiati a piangere dalla commozione. Casalbore sta proseguendo a pronunciare il dispositivo dalle 13.20, senza fermarsi neanche per bere un bicchiere d’acqua. Si è interrotto solo per qualche secondo per richiamare chi, stremato, in aula si era seduto un attimo per riposarsi. “Vi prego di alzarvi in piedi durante la lettura della sentenza, si ascolta in piedi e in silenzio”.
Ore 15.30 – Avvocato Schmidheiny: Convinti di innocenza, presenteremo appello
“Sedici anni sono una sentenza dura e non ce lo aspettavamo, perché siamo convinti dell’innocenza di Stephan Schmidheiny. Sicuramente presenteremo appello. Abbiamo perso questa battaglia, ma è solo la prima”. Lo ha detto l’avvocato Astolfo Di Amato, legale dello svizzero Schmidheiny, ex amministratore delegato della Eternit e uno dei due imputati al processo di primo grado che si è concluso oggi a Torino.
Ore 15.00 – Attivista brasiliana in lacrime: Casale esempio per il mondo
“Sono 30 anni che anche noi in Brasile lottiamo contro l’amianto. Per noi la sentenza di oggi è una speranza, i procuratori in Brasile da oggi potranno avere più forza morale per dare giustizia alle vittime. Casale Monferrato è un esempio per il mondo intero”. Lo ha detto Fernanda Giannasi, leader dell’abreia, l’associazione brasiliana esposti amianto, visibilmente commossa al termine della sentenza Eternit. “In Brasile – continua la Giannasi – solo cinque province hanno vietato l’amianto, in altre 22 la sostanza killer si lavora ancora”.
Ore 14.55 – Da un’ora e mezza giudice continua a leggere sentenza
E’ da un’ora e mezza che il giudice Giuseppe Casalbore sta leggendo il dispositivo della sentenza del processo Eternit al tribunale di Torino. Il presidente della Corte sta pronunciando i nomi – e i relativi risarcimenti o provvisionali – delle 6392 parti civili costituitesi al processo. In media per ogni malato i due imputati sono condannati a pagare 35mila euro.
Ore 14.53 – Wwf: L’amara vittoria non cancella il disasto ambientale
“L’amara vittoria riportata oggi con questa storica sentenza di colpevolezza non può cancellare le migliaia di vittime che l’amianto ha fatto in Italia e nel mondo. La sentenza conferma la gravità del disastro ambientale e sanitario che ha comportato un danno inenarrabile, non solo vicino allo stabilimento ma in un’area molto vasta che interessa 48 comuni attorno a Casale Monferrato, e agli altri tre stabilimenti italiani, il tutto aggravato dal fatto che il numero dei morti non è calcolabile visto che continuerà a salire anche a distanza di anni”. E’ il commento di Patrizia Fantilli, responsabile ufficio legale-legislativo Wwf Italia. Il Wwf ricorda inoltre che l’amianto è stato messo al bando in Italia solo dal 1992 e solo dal 1998 sono state individuate le prime aree da bonificare, oltre 20 anni dopo la sua massima diffusione sia negli insediamenti industriali che civili. Questo lascia una pesantissima eredità tanto che il picco di forme tumorali dovute all’amianto la letteratura scientifica lo prevede in Italia tra il 2015 e il 2020. “La speranza è quindi – aggiunge l’associazione ambientalista – che questa sentenza acceleri il processo di bonifica di tutto il materiale ancora non smaltito. La sentenza non era affatto scontata visto che la magistratura torinese si è dovuta scontrare con un gigante a multinazionale come Eternit ma è riuscita ad accertare le responsabilità nel più grande processo, in tema di sicurezza del lavoro e di inquinamento ambientale provocato da amianto mai celebrato in Europa. Questo dimostra come i pool specializzati, come quello del pm Guariniello, sono importanti per raggiungere l’accertamento della verità e una giusta sentenza”. Il Wwf è stato parte civile nel processo iniziato nel dicembre 2009 e ha seguito le udienze ogni lunedì per due anni, in particolare con l’avvocato Valentina Stefutti che l’associazione ringrazia per il lunghissimo e tenace lavoro.
Ore 14.50 – Pondrano (Cgil): Giustizia è fatta, monito per il mondo
“Giustizia è stata fatta. Il segnale che dobbiamo date al mondo è che l’amianto non va più lavorato. La sentenza giunge dopo quasi 40 anni di lotte operaie, e oggi non posso non pensare a coloro che hanno lottato con me. E’ un film che scorre. Quante persone hanno perso la vita”. Lo Ha detto Nicola Pondrano, responsabile della Camera del lavoro di Casale Monferrato, ex operaio Eternit e storico leader della lotta contro l’amianto. “L’obiettivo della nostra lotta – ha continuato – è stato globale, per impedire che nel mondo si consumino altri massacri, dove ancora l’amianto viene lavorato, in paesi come India, Cina, Russia e Brasile”.
Ore 14.49 – Cota: Sentenza rende giustizia a famiglie vittime e territorio
“Sono soddisfatto per questa sentenza che rende giustizia alle famiglie delle vittime e a un intero territorio. Ora occorre lavorare per completare la bonifica delle aree e per la ricerca e la prevenzione. Il mio pensiero va a tutti coloro che per molto tempo hanno atteso questo momento”. Lo dichiara il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, commentando la sentenza al processo Eternit.
Ore 14.45 – Legale parte civile: Importante riconoscimento responsabilità
“Siamo soddisfatti della sentenza perché non c’era mai stato un riconoscimento delle responsabilità a così alto livello per una questione riguardante l’amianto. Speriamo che questa sentenza possa aiutare a far via ad altri procedimenti simili anche all’estero”. Lo ha detto l’avvocato Sergio Bonetto, legale di parte civile al processo Eternit, commentando la sentenza.
Ore 14.38 – Pool legali internazionali: Sentenza dà misura catastrofe
“Quanto stabilito oggi dal tribunale di Torino è il segno che una sentenza può dare la misura di quel che è successo, della tragedia dell’amianto”. Così l’avvocato Jean Paul Tessoniere, uno dei legali del pool internazionale che si è costituito con l’inizio del processo Eternit. “Ciò che è passato – ha proseguito – non deve più tornare. Condannando i dirigenti del gruppo svizzero e belga la giustizia italiana ci dice che quel che è accaduto è stato un crimine sociale e collettivo. Per le vittime è una grande soddisfazione simbolica”.
Ore 14.15 – Balduzzi: Sentenza storica ma battaglia continua
“E’ una sentenza che senza enfasi si può definire davvero storica, sia per gli aspetti sociali che per gli aspetti strettamente tecnico-giuridici”. E’ quanto ha dichiarato il ministro della Salute, Renato Balduzzi, dopo la sentenza Eternit. “Sotto il profilo sociale – ha aggiunto il ministro – corona una lunga battaglia che ha visto fianco a fianco la Repubblica, nel senso di tutti i livelli istituzionali da quelli locali a quelli nazionali, e il pluralismo sociale, in particolare le forze sindacali e l’associazionismo dei familiari delle vittime. E’ stata una battaglia comune, e ad essa si deve l’aver tenuto desto il problema, anche quando sembrava finire sottotraccia. Ma la battaglia contro l’amianto non si chiude con una sentenza, sia pure una sentenza esemplare, ma continua nell’attività amministrativa e nell’impegno delle istituzioni e dei cittadini, soprattutto nella consapevolezza da parte di ognuno che non si tratta di una battaglia locale, ma nazionale, anzi mondiale. La sentenza di Torino – conclude Balduzzi – conferma che l’Italia sta facendo la sua parte”.
Ore 14.05 – 240mila euro a famiglia presidente Associazione vittime
Un risarcimento da 240mila euro dovrà essere versato dagli imputati al processo Eternit a Romana Blasotti, presidente dell’Associazione familiari vittime dell’amianto di Casale, e a tre suoi familiari. Lo ha stabilito il giudice Giuseppe Casalbore. La signora Romana perse cinque parenti, tra cui la figlia e il marito, ex lavoratore Eternit, a causa dell’amianto, che a Casale veniva usato anche per cementificare le strade, i controsoffitti e i solai.
Ore 14.00 – Casson (Pd): Condanna è tutela per cittadini
“C’è ampia soddisfazione per l’esito del processo di primo grado, che conferma i reati contestati a tutela dei singoli lavoratori, cittadini e della collettività”. Lo afferma Felice Casson, vicepresidente del gruppo Pd al Senato, in merito al processo Eternit. “Il primo pensiero va certamente alle vittime di Casale Monferrato – aggiunge – ma anche a tutte le vittime dell’amianto di ogni altra Regione d’Italia che, salvo rari casi, non riescono ad ottenere giustizia in tribunale”. “Confidiamo – conclude Casson – che l’esito di questo processo imprima una svolta anche alla politica, che la settimana scorsa in Senato ha approvato all’unanimità una risoluzione del Pd volta a far concretamente partire il Fondo vittime amianto, a imporre censimento e bonifica dei siti inquinati, ad eliminare le pastoie burocratiche degli enti previdenziali e assistenziali che tendono a negare quanto dovuto alle vere vittime dell’amianto”.
Ore 13.50 – Cgil: Processo storico e sentenza esemplare
“Un processo storico e una sentenza esemplare”. Così il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere, commenta la decisione del tribunale di Torino di condannare a 16 anni, nell’ambito del processo Eternit, Stephan Schmidheiny e Louis De Cartier De Marchienne, gli ultimi due proprietari dell’Eternit in Italia. Il dirigente sindacale ringrazia “la magistratura che con questa sentenza dà giustizia alle migliaia di morti per amianto. L’auspicio è che questa stessa sentenza funga da monito a quanti continuano a ritenere che il nostro Paese può essere competitivo senza garantire la sicurezza ai lavoratori e ai cittadini”. Per Scudiere “la sicurezza non può essere più considerata un costo per le imprese ma uno degli elementi fondamentali per renderle avanzate e competitive, altrimenti il rischio per l’Italia è che possa rappresentare l’area europea del lavoro a basso costo e a massimo rischio”. Oltre alla magistratura, infine, la Cgil ringrazia “la tenacia con cui i sindacalisti di Casale Monferrato, i nostri legali e l’associazione vittime amianto hanno negli anni tenuto accesa la richiesta di giustizia per garantire il massimo della sicurezza per il futuro dei loro figli e per il futuro del nostro paese”.
Ore 13.45 – 25 milioni di risarcimento a Casale, 20 milioni a Regione Piemonte
La Corte ha condannato gli imputati del processo Eternit a pagare 25 milioni di euro al Comune di Casale, 20 milioni di euro alla Regione Piemonte, 5 milioni di euro alla Asl di Alessandria.
Ore 13.40 – 30mila euro di risarcimento a ogni familiare vittima
Il tribunale di Torino ha stabilito un risarcimento da 30mila euro per ogni familiare di vittima dell’amianto al processo Eternit.
Ore 13.39 – Corte: 15 milioni di risarcimento all’Inail
La Corte ha stabilito al processo Eternit 15 milioni di risarcimento per l’Inail, 100mila euro per ogni sigla sindacale costituita parte civile, a partire dalla Cgil, 100mila euro per l’Associazione familiari vittime amianto, 70mila euro per il Wwf, 4 milioni di euro per il Comune di Cavagnolo (To), 70mila euro a Medicina democratica.
Ore 13.30 – Applausi in aula magna per lettura sentenza
Un grande applauso di alcuni secondi ha accolto la lettura della sentenza del processo Eternit nell’aula magna del tribunale di Torino. L’aula, con una capienza di circa 700 persone, è praticamente piena e ha continuato a seguire il resto della lettura della sentenza in rigoroso silenzio. La maggior parte delle persone porta sulle spalle la bandiera tricolore con la scritta “Eternit giustizia!”, diventata simbolo della lotta contro l’amianto.
Ore 13.28 – Condannati i due imputati a 16 anni ciascuno
Il tribunale di Torino ha condannato a 16 anni il magnate svizzero Stephan Schmidheiny, 65 anni, e il barone belga Louis De Cartier De Marchienne, 91 anni, imputati per disastro doloso permanente e omissione dolosa di misure antinfortunistiche al processo Eternit. La sentenza è stata pronunciata dal giudice Giuseppe Casalbore. I due imputati sono stati ritenuti colpevoli per disastro solo per Cavagnolo e Casale Monferrato, in Piemonte. I reati relativi – per lo stesso capo di imputazione – agli stabilimenti di Rubiera (Reggio Emilia) e Bagnoli (Napoli) per il giudice “sono estinti”. I due imputati sono stati anche condannati all’interdizione dei pubblici uffici.
Ore 11.42 – Sindaco Casale: Mi aspetto condanna esemplare
“Mi aspetto una condanna esemplare”. Così il sindaco di Casale Monferrato, Giorgio Demezzi, in attesa della sentenza del processo Eternit al tribunale di Torino. “Una condanna – ha aggiunto – che renda giustizia dei tanti drammi e dei tanti dolori che ha sofferto la nostra città, che serva come esempio e monito affinché quello che ha sofferto Casale non debba più avvenire in altre parti del mondo”. “Ho sentito il ministro Balduzzi anche questa mattina – ha poi detto parlando del ministro della Salute – ci segue in questo percorso è stato lui ad offrircene uno nuovo. Abbiamo bisogno che le sue promesse sul finanziamento delle bonifiche e dei progetti di ricerca nel casalese siano mantenute concretamente e in tempi ragionevoli”. “Spero – ha concluso – che una condanna serva all’imputato, soprattutto a quello svizzero, a cessare questo tipo di lavorazione in altre parti del mondo perchè prima o poi il dramma che abbiamo vissuto noi toccherà anche a loro”.
Ore 10.55 – Sul cancello del tribunale foto di imputato dietro le sbarre
Nell’attesa della sentenza del processo Eternit sono oltre un centinaio le persone che stanno affollando il presidio allestito fuori dal Palagiustizia a Torino. “Eternit: sir Stephan Schmidheiny il tuo posto è in prigione”, con la foto dell’imputato dietro le sbarre, è la scritta che campeggia – in tutte le lingue – su decine di cartelloni appesi al cancello di ingresso del tribunale. Quello di ‘Osservatorio nazionale amianto’ recita “Il rischio è già un danno”, quello di ‘Caova’: “Schmidheiny la aspettiamo anche in Svizzera”. Ci sono anche le scritte del ‘Comitè Amiante Prevenir et reparer dalla Bourgogne’, l’elenco di centinaia di nomi degli “immigrati italiani dell’Eternit Svizzera deceduti”. E ancora lo striscione “Vergognatevi voi che sapete” di ‘Osservatorio nazionale amianto’, “Justice pour les victimes de l’amiante” di ‘Adeva’, “Le vittime dell’amianto italiane e brasiliane unite nella lotta per la giustizia”, “Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro”. Appese anche le foto delle vittime della strage di Viareggio e il cartello “Moretti basta dimissioni”. Numerose le bandiere di associazioni ambientaliste italiane e francesi, quelle di Sinistra critica e dei No Tav. Ci sono anche i familiari delle vittime della Thyssen.
Ore 10.40 – 128 vittime mesotelioma a Casale da fine indagine
Sono 128 le persone decedute di mesotelioma a Casale Monferrato dalla fine dell’indagine che ha portato al processo Eternit. E’ quanto riferisce Bruno Pesce, coordinatore di ‘Vertenza Amianto’ e storico leader della lotta contro l’amianto a Casale.
Ore 10.33 – Sindaco Occimiano: Senza condanna difficile continuare lotta
“Se non ci fosse una sentenza di condanna sarebbe molto difficile per il territorio ripartire con una nuova battaglia”. Lo ha detto il sindaco di Occimiano (Alessandria), Ernesto Berra, dalla maxi aula 1 del tribunale di Torino dove è attesa tra poche ore la sentenza del processo Eternit. Occimiano è uno dei tanti piccoli comuni dell’area casalese colpito dalla tragedia dell’amianto. “Da metà anni ’80 – continua il sindaco – sono almeno 20 le persone morte nel nostro comune, su 1400 abitanti. la tragedia è che nonostante si conoscesse la pericolosità del materiale si è continuato a vendere l’amianto in tutta la zona”. In merito alla proposta economica dell’imputato Stephan Schmidheiny a Casale per il ritiro di parte civile, poi respinta dal comune, il sindaco Berra la definisce “irricevibile”.
Ore 10.05 – Familiari vittime: A Torino arrivate oltre 1100 persone
“La grandiosità di questo processo è la sua portata internazionale, ci sono rappresentanti di diverse parti di tutto il mondo che hanno avuto problemi con l’amianto. Solo da Casale sono arrivate 850 persone, per un totale di oltre 1100”. Lo ha detto Nicola Pondrano, storico leader casalese della lotta contro l’amianto. “A Torino – continua – sono arrivati 164 francesi. Ci sono rappresentanti di Usa e Brasile, come Fernanda Giannisi, la pasionaria dell’America Latina, e molti altri Paesi”.
Ore 10.00 – Cgil: Fiducia nella giustizia e nella magistratura
“La nostra fiducia nella giustizia e nella magistratura ci fa ben sperare”. E’ quanto afferma il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere, oggi al tribunale di Torino per la sentenza del maxi processo Eternit, in rappresentanza della confederazione di corso d’Italia. “Prima ancora di conoscere la sentenza – osserva il dirigente sindacale – vogliamo ringraziare il prezioso lavoro svolto dalla magistratura e dal sindacato di Casale Monferrato e auspichiamo che la sentenza si da monito per tutti coloro i quali continuano a pensare che la sicurezza sul lavoro è solo un costo e non un investimento”.
Ore 9.45 – Al via udienza, sentenza prevista per le 13.15
E’ prevista alle 13.15 la sentenza del processo Eternit. Questa mattina l’udienza si è aperta alle 9.30 al tribunale di Torino. Il presidente della corte, Giuseppe Casalbore, ha dato la parola alla difesa per le ultime repliche ma l’avvocato Cesare Zaccone, che difende il barone De Cartier, ha rinunciato a proseguire la replica. Il giudice si è quindi ritirato in camera di consiglio dicendo che la sentenza è prevista per le 13.15.
Ore 9.40 – Iniziato presidio delle associazioni fuori al tribunale
E’ iniziato fuori dal tribunale di Torino il presidio delle associazioni ‘Terra del Fuoco’ e ‘Voci della memoria’ in occasione del processo Eternit. Le forze dell’ordine hanno chiuso la strada. Gran parte dei familiari delle vittime arrivati da Casale Monferrato e da diverse altre città, oltre mille persone, è già entrata in tribunale. Al presidio sono attesi gli interventi di una decina di associazioni, tra cui quella dei familiari delle vittime della strage ferroviaria di Viareggio.
Ore 9.30 – Caselli in aula, presenti anche sindaci con fascia tricolore
Ci sono il procuratore capo di Torino, Gian Carlo Caselli, e il presidente del tribunale, Luciano Panzani, in aula ad aspettare la lettura della sentenza del processo Eternit. Migliaia di persone stanno affollando le maxiaule uno e due e l’aula magna del Palagiustizia. Decine i sindaci seduti in prima fila con la fascia tricolore, provenienti dal caselese. I familiari delle vittime portano al collo i consueti cartelli gialli con scritto “Strage Eternit giustizia”. Alcuni li mostrano tenendoli in mano.
Ore 9.22 – Minatori francesi: A Torino per sostenere una giusta lotta
“Anche in Francia il problema dell’amianto ha causato migliaia di vittime e oggi siamo qui per dare il nostro sostegno a una lotta internazionale”. Così uno dei 40 minatori provenienti dal nord-est della Francia giunti a Torino in occasione del processo Eternit, con un viaggio di oltre 12 ore. Sono in tutto tre i pullman arrivati dalla Francia nel capoluogo piemontese. “La nostra miniera – continua il lavoratore francese – è chiusa dal 1999 ma l’amianto continua a provocare problemi. Molti tra di noi oggi presenti qui sono malati di asbestosi”. I minatori francesi erano già venuti a Torino in occasione dell’apertura del processo, il 10 dicembre 2009.
Ore 9.15 – Guariniello: Comunque vada è processo storico
“Comunque vada è un processo storico”. Così il pm Raffaele Guariniello, appena arrivato nella maxi aula uno del tribunale di Torino, dove oggi verrà pronunciata la sentenza del processo Eternit. “E’ il più grande processo – ha aggiunto – nel mondo e nella storia in materia di sicurezza sul lavoro. C’è stato un grande interesse da parte di tutti i paesi in cui si è lavorato l’amianto. Questa è la dimostrazione che si può fare un processo. Bisogna lavorare per fare giustizia, noi abbiamo avuto aiuto da tutte le istituzioni”.
Ore 9.05 – Familiari vittime: Ci aspettiamo sentenza positiva
“Ci aspettiamo una sentenza positiva, che riconosca tutte le responsabilità degli imputati. Una sentenza che possa dare un segnale importante alla lotta mondiale contro l’amianto”. Lo ha detto Bruno Pesce, coordinatore di Vertenza amianto e storico leader della battaglia di Casale Monferrato contro la Eternit, all’ingresso al Tribunale di Torino dove oggi sarà emessa la sentenza del processo.
Ore 8.40 – Code al tribunale, in arrivo 24 bus
Oltre un centinaio di persone sono in coda al tribunale di Torino in attesa che si aprano i tornelli per entrare nelle tre maxi aule del processo Eternit. Il palagiustizia apre alle 8.30, ma già da prima delle 8 giornalisti provenienti da tutto il mondo e familiari delle vittime si sono incolonnati lungo le transenne predisposte dalla protezione civile. Sono 24 gli autobus in arrivo su corso Vittorio Emanuele. La strada sarà chiusa al traffico. Da Casale Monferrato arriveranno 17 pullman, 3 dalla Francia, gli altri da diverse parti d’Italia. Numerose le forze dell’ordine presenti.
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