Milano, 1 dic. (LaPresse) – I Valle-Lampada sono “una famiglia che ha cominciato a vendere panini ed è finita a fatturare miliardi”. Così il procuratore aggiunto Ilda Boccasini, che dirige la Dda di Milano, ha definito l’importante clan messo con le spalle al muro dai magistrati di Milano e Reggio Calabria con un’operazione che ha portato all’arresto di 10 persone tra cui il giudice di reggino Vincenzo Giglio e il consigliere regionale Pdl Francesco Morelli. In pochi anni nelle casse della famiglia, dopo il trasferimento in Lombardia, era arrivato un vero e proprio fiume di denaro. Ad aiutare i boss Giulio e Francesco Lampada e gli altri presunti affiliati c’erano anche due importanti funzionari dell’Unicredit e del Credito Bergamasco con cui i Valle-Lampada avevano “rapporti privilegiati”.
La loro ‘amicizia’ era fondamentale per ottenere “finanziamenti ufficiali” che servivano a pagare tutte le iniziative alla luce del sole del clan, nonostante “la famiglia disponesse di liquidità notevolissime”, scrive il gip di Milano Giuseppe Gennari nell’ordinanza. “Tale accortezza – prosegue il documento – evita evidentemente sospetti e interrogativi sulla provenienza dei fondi”. “Avere a disposizione l’amicizia di un direttore di banca – osserva ancora il gip – consente di fare operazioni che agli altri clienti non sarebbero consentite e consente di accedere con più facilità ai crediti”.
I due funzionari, che “hanno mostrato di intrattenere relazioni di speciale privilegio e compiacenza con i Lampada”, sono il direttore di un’agenzia Unicredit di Milano e quello della filiale di Paullo del Credito Bergamasco. I Lampada dall’agenzia di Unicredit ottengono 300mila euro per l’acquistare alcune concessioni sui giochi d’azzardo dai Monopoli di Stato. La somma non è ancora stata erogata, così il funzionario compiacente “ha richiesto ai beneficiari una nota di differimento per mancata fruizione – scrive il gip – che sembrerebbe evidenziare un presunto rapporto di favore riservato ai Lampada”. Il documento sarebbe servito “per giustificare a un’eventuale ispezione interna la pendenza di un finanziamento concesso ma non erogato per differimento dello scopo”. Il direttore della filiale di Unicredit eroga invece 800mila euro a Francesco Lampada, che definisce il suo “cliente migliore”, per acquistare una casa a Settimo Milanese.
Il dipendente di Creberg fa di più: “Sono affiorati rapporti che paiono anomali – scrive il gip – tanto che il funzionario si è persino recato personalmente varie volte negli uffici dei Lampada per garantire il proprio interessamento alle esigenze del sodalizio”. Dalla sua banca la famiglia ottiene tre finanziamenti di 504mila, 200mila e 1,4 milioni di euro per altrettante società legate al settore del gioco.

