Città del Vaticano, 30 nov. (LaPresse) – Se vuole “efficacemente parlare al mondo” e “continuare ad annunciare fedelmente il Vangelo”, la Chiesa oggi “deve farsi, anche nei contesti apparentemente più difficili o indifferenti all’annuncio evangelico, testimone della credibilità della fede”: deve cioè “saper offrire testimonianze concrete e profetiche attraverso segni efficaci e trasparenti di coerenza, di fedeltà e di amore appassionato e incondizionato a Cristo, non disgiunto da un’autentica carità, dall’amore per il prossimo”. Lo afferma Benedetto XVI nel messaggio inviato al cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, in occasione della 16esima seduta pubblica delle Pontificie Accademie sul tema “Testimonianze e testimoni. I ‘martyria’ e i campioni della fede”.
“L’annuncio della novità cristiana, della bellezza della fede in Cristo – scrive il Papa nel messaggio, letto durante la seduta pubblica dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone – ha bisogno di persone che, con la propria coerenza di vita, con la propria fedeltà, testimoniata se necessario fino al dono di se stessi, manifestano l’assoluto primato dell’amore su ogni altra istanza”. Secondo il Pontefice, “se osserviamo con attenzione l’esempio dei martiri, dei coraggiosi testimoni dell’antichità cristiana, come anche dei numerosissimi testimoni dei nostri tempi, ci accorgiamo che sono persone profondamente libere, libere da compromessi e da legami egoistici, consapevoli dell’importanza e della bellezza della loro vita, e proprio per questo capaci di amare Dio e i fratelli in maniera eroica, tracciando la misura alta della santità cristiana”. “I campioni della fede – aggiunge papa Ratzinger -, lungi dal rappresentare un modello conflittuale col mondo e con le realta’ umane, annunciano e testimoniano, al contrario, l’amore ricco di misericordia e di condiscendenza di Dio Padre”.

