Dalla nostra corrispondente Valeria Rubino

New York (New York, Usa), 26 nov. (LaPresse) – La 36enne italiana Rita Morelli, studentessa all’Hunter College di New York, è stata trovata morta alle 22.15 di mercoledi nel suo appartamento di Harlem, sulla 120ma strada, poco lontano dal commissariato di polizia. La donna, proveniente da Pescara, era a New York da cinque anni e condivideva l’appartamento con il suo ragazzo. Secondo il Medical Examiner’s office, la vittima è stata ripetutamente pugnalata al collo e al torso; l’autopsia ha rivelato che la donna è anche stata strangolata. I vicini hanno detto di averla vista fuori al suo palazzo ad Harlem con un uomo che non era il suo fidanzato. Sonia Soto, 32enne che vive nell’appartamento che si trova un piano sopra a quello della vittima, ha dichiarato di non aver sentito rumori la sera dell’omicidio e di aver parlato con Rita Morelli. “Copriti bene, fa molto freddo” le aveva detto la vittima tornando a casa. Secondo il Nypd (New York Police Department), da oltre 20 anni un italiano non veniva ucciso a New York.

“L’assassino deve essere qualcuno che la ragazza conosceva. Questo è un edificio molto sicuro ed è impossibile accedervi se non si è in possesso della chiave del portone o se qualcuno non ti apre col citofono”, ha detto a LaPresse Bishop S.N. Snipes, il Pastore della chiesa House of Prayer, situata nello stesso edificio in cui abitava la Rita Morelli. “Non la conoscevo personalmente, ma l’ho vista passare qui davanti molte volte” ha aggiunto. “Vivo in questo quartiere da 50 anni e questo è stato il terzo omicidio. E’ una zona sicura, soprattutto questa strada, anche di notte. E’ un’area residenziale tranquilla, non c’è molta gente che si intrattiene per strada. L’associazione dei proprietari degli immobili ci tiene a proteggerci; noi tutti collaboriamo a mantenere il quartiere sicuro e controllato. Perciò, sono davvero scioccato per l’accaduto. Quando ho visto in televisione che c’era stato un omicidio in zona, stavo provando a capire dove fosse accaduto e poi mi sono reso conto che era proprio qui, a fianco alla mia chiesa. Sono sorpreso, è una cosa molto rara. Mi dispiace molto per la ragazza, ma sarà fatta giustizia, la polizia troverà l’assassino”, ha aggiunto il pastore, che ha concluso dicendo: “Era qualcuno che la vittima conosceva. Hanno detto che il fidanzato di Rita non è tra i sospetti, ma nulla è sicuro per ora. Comunque, è molto difficile entrare in questo palazzo e, superato questo portone, ci sono altre porte da aprire. Se nessuno ti apre, non entri”.

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