Vibo Valentia, 25 nov. (LaPresse) – E’ in corso dalle prime ore di questa mattina l’operazione ‘Eat to eat’, condotta dalla squadra mobile della questura di Palermo. Gli investigatori della sezione reati contro la pubblica amministrazione stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 5 soggetti che, a vario titolo, devono rispondere di associazione per delinquere finalizzata alla concussione, corruzione e falsità ideologica commessi da funzionari pubblici del Comune di Palermo e da due professionisti privati di Palermo. Il provvedimento, che prevede la misura degli arresti domiciliari a carico dei 5 soggetti, è stato adottato dal gip Ferdinando Sestito su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo Ennio Petrigni. I cinque destinatari dell’ordinanza condizionavano l’esito di procedimenti amministrativi finalizzati al rilascio di autorizzazioni in favore di imprenditori o commercianti in cambio di denaro o favori personali. L’attività amministrativa oggetto di baratto è quella di competenza del Comune di Palermo, nel settore servizi alle imprese-sportello unico per le attività produttive e nel settore urbanistica ed edilizia-servizio concessioni ed autorizzazione edilizie. L’indagine, iniziata nel 2009, ha preso spunto da una denuncia di un gestore di giostre del capoluogo siciliano che aveva raccontato di essere stato vittima di ricatti messi in atto da parte di un geometra in servizio presso il Comune di Palermo. L’attività investigativa realizzata anche con l’ausilio di intercettazioni telefoniche e ambientali ha portato alla luce l’illecita attività di tre dipendenti pubblici che si occupavano del rilascio di autorizzazioni e licenze su aree pubbliche per attività commerciali come mercatini rionali, edicole, chioschi, impianti stagionale e bar e dai professionisti privati incaricati di redigere i relativi progetti.
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