Roma, 25 nov. (LaPresse) – L’Inail ha reso oggi noto i dati raccolti sul lavoro notturno e sui casi di infortunio in tutta Italia relativamente all’anno 2010. In quell’anno si sono registrati 19.565 casi, in aumento rispetto al 2009 del 7,2% e in controtendenza rispetto alle variazioni dei due anni precedenti. Il fenomeno comunque, secondo quanto reso noto dell’Inail, torna ai livelli registrati nel 2006 e nel 2007, quando le denunce erano rispettivamente pari a 19.457 e 19.604. L’incremento delle denunce nell’ultimo anno, spiega l’Inail, fa seguito alla lenta ripresa delle attività notturne del settore industriale. Con oltre 3.500 casi (il 18% dei notturni) registrati nell’ultimo anno, anche gli infortuni dei nati all’estero sono in crescita (+10,6% rispetto al 2009). Sostanzialmente stabile il numero degli infortuni mortali, circa 50 casi all’anno, di cui una decina riguardanti gli stranieri.
Gli infortuni notturni costituiscono una piccola quota del complesso degli infortuni sul lavoro, nel 2010 hanno infatti rappresentato il 2,5% del totale. Lo rende noto l’Inail in un rapporto sugli infortuni sul lavoro in orario notturno nell’anno 2010, pubblicato oggi. Le denunce, secondo il rapporto, si distribuiscono sul territorio nazionale per oltre il 57% nel Nord industrializzato, mentre la restante quota si ripartisce uniformemente tra Centro e Mezzogiorno.Dal rapoporto dell’Inail si apprende che dal punto di vista temporale, sempre nel 2010, i casi di infortunio si sono verificati in modo quasi omogeneo dal lunedì al giovedì, con una frequenza maggiore nella giornata lavorativa del venerdì (17% circa delle denunce). Per quanto riguarda l’ora di accadimento è evidentev una tendenziale concentrazione degli eventi nelle fasce orarie dall’una alle due e dalle cinque alle sei, che insieme raccolgono circa il 50% degli infortuni.
Considerando il sesso, la percentuale di infortuni afferenti alle femmine è pari al 23%, proporzione che rimane invariata se si considerano i soli lavoratori stranieri.
Inoltre, nonostante le donne svolgano con minor frequenza i lavori in orario notturno, il fenomeno degli infortuni femminili è in crescita: nel 2010 l’incremento registrato è stato pari all’8,6% rispetto all’anno precedente. Riguardo all’età, poco meno della metà degli infortuni (47,1%) colpisce la fascia compresa tra i 35 e i 49 anni, a seguire i giovani fino a 34 anni (33,3%) e gli ultracinquantenni (19,6%). Infine, in termini percentuali, le professioni più soggette ad infortunio sono proprio quelle svolte prevalentemente di notte come gli autisti (6,4%), gli infermieri/inservienti (5,2%), le guardie giurate (4,8%) e gli operatori ecologici (4,2%). Per i soli lavoratori stranieri, invece, le frequenze di infortunio più elevate si osservano tra i facchini (9,8%), i magazzinieri (6,6%) e gli addetti alle attività di pulizia (inservienti, pulitori delle industrie, camerieri ai piani).
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