Milano, 11 nov. (LaPresse) – Un gruppo di studenti e antagonisti del gruppo LabOut questa mattina è entrato per alcuni minuti nella sede centrale di Unicredit in piazza Cordusio a Milano per protestare conto i ‘prestiti d’onore’ erogati dall’istituto agli studenti che non possono sostenere le spese universitarie. Una quindicina di persone portavano uno striscione che recitava “Saperi e cultura contro il debito e la crisi” firmato LabOut. Alcune studentesse si sono sedute di fronte ai computer messi a disposizione dei clienti della banca e per alcuni minuti hanno letto dei libri “per dimostrare che gli studenti vogliono impegnarsi e non indebitarsi con i prestiti d’onore”, spiega uno degli organizzatori dell’azione di protesta.
In particolare il gruppo vuole sottolineare che nella lettera che il premier Silvio Berlusconi ha inviato all’Unione europea si promette una drastica riduzione delle borse di studio a fronte dell’incremento dei prestiti d’onore erogati dalle banche. Gli studenti che potranno accedervi, spiegano gli antagonisti di LabOut, avranno gli studi universitari pagati con l’obbligo però di restituire l’intera somma entro un anno dalla laurea. Il debito di migliaia di euro graverebbe quindi sulle spalle dei giovani lavoratori e sulle loro famiglie mettendo a rischio il diritto allo studio. Al centro della protesta anche la decisione, contenuta nella lettara alla Ue, di liberalizzare le tasse universitarie, scelta che “di fatto rende le università pubbliche equiparate agli istitituti privati”, spiegano gli antagonisti. L’azione che ha preceduto la manifestazione degli studenti di questa mattina a Milano è stata anche l’occasione per lanciare il nuovo logo “Occupy your life” (“occupa la tua vita”) che verrà utilizzato un tutta Italia e vuole avvicinarsi alla protesta in corso negli Stati Uniti “Occupy Wall Street”.