Torino, 21 ott. (LaPresse) – Fervono le preparazioni in Piemonte per la manifestazione di domenica in Val Susa. I No Tav hanno deciso insieme alla questura il percorso e hanno stabilito una serie di regole per tutti quelli che parteciperanno al corteo per cercare di scongiurare gli scontri con le forze dell’ordine. Queste ultime, per parte loro, hanno dato il via a una serie di controlli sulle statali e ai valichi di frontiera, verificando tutte le auto in transito e perlustrando i boschi intorno al cantiere.

Il corteo partirà da Giaglione, con ritrovo al campo sportivo alle 10.30, come già previsto dai No Tav. I manifestanti potranno percorrere la mulattiera che dal paese passa per i boschi della Val Clarea, in direzione dell’area sotto il viadotto dell’autostrada Torino-Bardonecchia. A circa un chilometro di distanza dalle reti del cantiere di Chiomonte però, dovranno fermarsi. Troveranno infatti uno sbarramento e cordoni di forze dell’ordine a bloccare la strada, più o meno all’altezza della baita di legno, presidio dei No Tav costruito più di un anno fa. Questo punto del bosco è piuttosto pianeggiante e aperto.

Da qui, i No Tav, come ha già annunciato il loro leader Alberto Perino, proveranno comunque ad arrivare alle recinzioni passando per i sentierini ai lati della strada sterrata principale. Il loro obiettivo è comunque quello di tagliare un pezzetto di rete, anche solo per pochi minuti. Le forze dell’ordine saranno pronte a sparare acqua con gli idranti. In ogni caso i No Tav, dopo aver spaccato “simbolicamente” il confine del cantiere del supertreno, torneranno indietro. Promettono una manifestazione pacifica, “una giornata di pic-nic in Val Clarea con famiglie e bambini”.

Nel corso di una assemblea che si è svolta nel piccolo comune di Villar Dora, i No Tav hanno stabilito anche una serie di regole precise. “Volti scoperti” è la prima: non si potrà marciare col volto travisato, non si potranno indossare le maschere antigas. Quest’ultime saranno consentite dal movimento solo “sulla strada del ritorno, se le forze dell’ordine tireranno lacrimogeni”. “Le mani dovranno essere nude”: niente armi, nessuna pietra, nessun oggetto da lanciare. Sì ai guanti se fa freddo.

“Sono le condizioni inderogabili per l’azione alla quale tutti possono partecipare con uguale dignità e importanza scegliendo tra le seguenti possibilità”, comunicano i No Tav. “Al segnale – sottolineano in una mail con le indicazioni logistiche per domenica – per chi vuole e chi può, avvio dell’azione con in mano soltanto gli arnesi per tagliare le reti”. “Si parte tutti insieme – indicano – si torna tutti insieme al suono dello stesso segnale”. Poi, l’imperativo è quello di arretrare. “Chi può è invitato a passare la notte di domenica alla baita Clarea”.

Intanto, controlli 24 ore su 24 sono in corso da parte delle forze dell’ordine ai valichi di frontiera e sulle strade statali che portano a Chiomonte e Giaglione in Val di Susa, in vista della manifestazione dei No Tav di domenica. Decine di vetture sono state fermate e perquisite, nessuna persona è stata trovata finora in possesso di armi artigianali. Perlustrazioni in corso anche nei boschi che circondano il cantiere.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata