Roma, 11 ott. (LaPresse) – Saranno 60 i militari, suddivisi in 10 gruppi da 6 uomini, che presto potranno essere imbarcati sulle navi mercantili italiane “a difesa della libertà di navigazione”, minacciata dai pirati nell’oceano Indiano. Ad annunciarlo il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, durante la firma della convenzione con il presidente di Confitarma, Paolo d’Amico. L’associazione armatori avrà infatti il compito di pagare lo stipendio ai marinai italiani, impiegati nella protezione del personale e del carico a bordo delle navi. Presenti al ministero della Difesa, il capo di Stato maggiore della Marina, Bruno Branciforte, e i vertici delle forze armate.

L’accordo, ha spiegato lo stesso ministro, “attua il decreto del primo settembre scorso del governo che individua le zone a rischio pirateria. Confitarma – ha poi aggiunto La Russa – rimborserà le spese di intervento militare mentre gli uomini impegnati non saranno sottoposti ad una linea gerarchica civile ma a quella militare”. “Stiamo parlando – ha sottolineato d’Amico – di un’area che vede transitare il 30% del petrolio che arriva in occidente e il 20% delle merci. Quindi una zona di primissima importanza per la nostra economia”. L’ammirraglio Branciforte ha invece assicurato che i soldati “saranno attivi nel più breve tempo possibile per la protezione diretta dei nostri mercantili”.

“Stiamo definendo – ha aggiunto – le regole di ingaggio che seguiranno un principio semplicissimo: quello dell’autodifesa e dell’uso della forza quando è in una situazione di attacco”. Come previsto anche nel decreto licenziato dal Cdm a settembre, l’accordo dà il via anche l’utilizzo di alcuni contractors privati, una formula simile a quella delle guardie giurate di vigilanza a luoghi economicamente rilevanti.

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