Milano, 1 lug. (LaPresse) – “Arresto cardiocircolatorio”. Questa la causa della morte indicata dai medici del Policlinico di San Donato Milanese per Michele Ferrulli, 51 anni, arrivato al pronto soccorso già senza vita, dopo un controllo di polizia finito con una colluttazione con la polizia. L’uomo è deceduto alle 23.05 a bordo dell’ambulanza che lo aveva raccolto in via Varsavia. Secondo la moglie e i due figli del 51enne milanese, che lavorava come traslocatore, e ribadita oggi dall’avvocato della famiglia, Fiaba Chiara Lovati, Ferrulli è stato ucciso a botte dalla polizia. Secondo i 4 agenti intervenuti sul posto, invece, nessuno lo ha picchiato: è deceduto probabilmente per un malore causato dal fatto di resitere al fermo dopo che aveva insultato, minacciato e tentato di aggredire un agente. Una versione, quest’ultima, ripetuta anche questa mattina in questura.

Un video girato con un telefonino, con ogni probabilità da qualcuno che passava dall’latro lato della strada, non chiarisce la dinamica dei fatti. Il filmato, trasmesso oggi dalla Rai e in serata da Mediaset, mostra semplicemente l’uomo disteso a terra mentre viene ammanettato. Ad un certo punto potrebbero volare dei pugni o delle manganellate, ma il video è troppo sfocato per consentire di seguire tutta l’azione. Ad un certo punto però gli agenti cercano di scuotere l’uomo e di ‘risvegliarlo’ con dei colpetti alla testa. A questo punto, probabilmente, si rendono conto che è cianotico e chiamano l’ambulanza.

Secondo Lovati però da questo video si vedrebbe chiaramente “la vittima ammanettata che viene colpita alla testa a mani nude”. Anche la ricostruzione della serata di ieri, però, non è chiara. Michele Ferrulli passa un’ora e mezza a bere all’interno del bar trattoria ‘La Miniera’ in via Varsavia 4, molto vicino all’Ortomercato, e alla casa di via del Turchino 20 dove vive con la famiglia. Quando il locale chiude intorno alle 21.15, l’uomo con due conoscenti di origine romena (un 35enne con un piccolo precedente per disturbo della quiete pubblica e un 41enne incensurato) continuano a bere e a scherzare vicino al bar, ascoltando musica a tutto volume dalle casse del furgone bianco di Ferrulli, parcheggiato lì vicino.

Troppo rumore per gli abitanti della via, che poco prima delle 22 chiedono un intervento della polizia. La questura manda una volante per quello che dovrebbe essere un servizio di routine e invece si trasforma in una colluttazione. Sarà compito del pm, Gaetano Ruta, che sul caso ha aperto un fascicolo a carico di ignoti con l’ipotesi di omicidio preterintenzionale, chiarire quanto è accaduto esattamente in quella ventina di minuti che precedono l’arrivo dell’ambulanza alle 22.25. A quel punto Ferrulli è già in gravissime condizioni e per lui non ci sarà più nulla da fare.

Secondo quanto riferiscono gli agenti che sono intervenuti, Ferrulli e i due romeni che ieri sera si trovavano con lui, avevano bevuto parecchio ed erano fuori controllo. Quando la polizia gli chiede i documenti, l’atteggiamento dell’uomo è subito ostile tanto che il 51enne tenta di colpire un agente. A questo punto è necessario fermargli i polsi con due paia di manette, mentre si trova steso faccia a terra davanti all’auto della polizia. Ferrulli, secondo la ricostruzione fornita dalla questura, a questo punto si sente male e viene chiamato il 118. Nel breve tragitto tra via Vigevano e il policlinico di San Donato l’uomo muore. “Il soggetto è collassato al termine di un’animata discussione” riportano i medici del Pronto Soccorso nel loro referto.

Parlano di un “paziente obeso” che non presentava lividi, né segni di ferite, né traumi evidenti, né ecchimosi tranne quelle “bilaterali” ai polsi (presumibilmente per via delle manette), alcune “abrasioni cutanee” alla gamba sinistra e alle ginocchia e “due segni minimi di escoriazione al livello dell’intersezione tra l’ascellare posteriore e transobelicale”. Poi l’ospedale e la polizia informano la procura del decesso e il pm di turno, Gaetano Ruta, apre un fascicolo.

In attesa che l’autopsia, che con ogni probabilità sarà eseguita già domani, chiarisca le cause della morte la squadra mobile sta recuperando per conto del magistrato i filmati delle diverse telecamere di sicurezza presenti in zona, a partire da quelli di una farmacia poco distante dal bar, che potrebbero restituire dettagli importanti. Gli inquirenti stanno anche cercando di rintracciare tutti i possibili testimoni, tra cui l’autore del video che l’avvocato Lovati questo pomeriggio ha consegnato al pm. Ieri sera gli agenti hanno anche recuperato in via Varsavia alcune bottiglie di vetro e una confezione di farmaco per problemi cardiaci, il “Sotalex”.

Ferrulli aveva piccoli precedenti penali per violenza, insulti e minacce a pubblico ufficiale, lesioni personali, danneggiamento, insolvenza fraudolenta e viveva con la famiglia in un appartamento in via del Turchino 20 a Milano, dove era stato denunciato per avere occupato un altro immobile nella stessa via. Tutti nel quartiere, però, assisurano che era “una gran brava persona, un gran lavoratore”.

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