Nomadi, rapporto Senato: In Italia la presenza più bassa d’Europa

Nomadi, rapporto Senato: In Italia la presenza più bassa d’Europa

Roma, 15 giu. (LaPresse) – L’Italia è il Paese europeo in cui vivono meno nomadi in percentuale rispetto alla popolazione. E’ quanto emerge dal primo rapporto fatto dal Parlamento italiano sulle popolazioni nomadi presenti in Italia. L’indagine curata dalla commissione straordinaria per i Diritti umani del Senato, dopo circa un anno e mezzo di lavoro, ha presentato a Roma il rapporto conclusivo nella sede della comunità di Sant’Egidio. Uno studio a 360 gradi per capire quanti sono, dove e come vivono; quali strategie mettere in atto per creare integrazione, convivenza pacifica e garantire le più elementari norme di igiene e corretti stili di vita per rom, sinti e caminanti.

Per ciò che riguarda i numeri è difficile portare cifre certe. Nel rapporto, infatti, si spiega la difficoltà di avere censimenti precisi di popolazioni dove “molti degli appartenenti a questi gruppi mettono in atto strategie mimetiche allo scopo, laddove è possibile, di essere assimilati al resto della popolazione”. Tuttavia le stime considerate dal rapporto, dicono che in Italia la presenza di rom va dai 130mila ai 170mila. In nostro è il Paese europeo in cui la presenza di queste popolazioni registra la percentuale più bassa (pari allo 0,02% della popolazione). Nei campi nomadi vivono circa 40mila persone, di cui metà sono cittadini italiani. Secondo i dati della Croce rossa italiana, due terzi dei 5mila censiti nei campi di Roma sono cittadini dell’ex Jugoslavia, mentre un terzo proviene dalla Romania. Il 4% è rappresentato da italiani. Ma i rom sono prevalentemente un popolo di bambini. I minori di 14 anni rappresentano il 40% della popolazione totale, mentre gli adulti che superano i 60 anni sono una percentuale bassissima. Ma l’Italia, oltre che distinguersi per la scarsa presenza di nomadi, ha un altro primato: l’esperienza dei campi esiste solo nel nostro Paese. “Una realtà – si legge nel rapporto – che con pochissime eccezioni, non esiste in altri Paesi europei.

E si tratta di una realtà caratterizzata, per usare il linguaggio delle convenzioni internazionali, da condizioni inumane e degradanti”. A Roma sono stati censiti (sempre dalla Croce rossa italiana) oltre 100 campi, di cui 7 villaggi autorizzati, 14 campi tollerati e oltre 80 insediamenti abusivi: in questi spazi vivono 7.177 persone. “A differenza di quanto comunemente si crede, poi, la stragrande maggioranza dei rom, sinti e caminanti presenti sul territorio italiano – specifica il rapporto – non è nomade e ha anzi uno stile di vita sedentario. Più dell’80% di rom e sinti in Europa sono da tempo sedentari. Secondo il ministero dell’Interno nel nostro paese le famiglie che ancora viaggiano in carovana rappresentano il 2-3% dei rom, sinti e caminanti”.

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