Una circolare del Ministero ripristina i tamponi per gli asintomatici in ospedale

Il Covid bussa alla porta al termine della prima estate senza virus, la prima senza alcuna restrizione dopo gli anni della pandemia. Nel giorno in cui il monitoraggio settimanale certifica un aumento del 44% dei casi in Italia, arriva dal ministero della Salute una circolare che riporta i tamponi negli ospedali ma solo per i sintomatici. I test dunque, verranno effettuati a chi presenta sintomi Covid al momento dell’accesso in pronto soccorso e in caso di ricovero in ospedale. Test Covid verranno richiesti anche a pazienti che hanno avuto contatti con positivi nei 5 giorni precedenti il ricovero e a coloro che devono essere ricoverati in reparti ad alto rischio come quelli che ospitano “pazienti immunocompromessi e fragili, strutture protette ed Rsa”.

Il tampone, precisa ancora la circolare, verrà richiesto anche agli “ospiti che devono accedere alle strutture residenziali sanitarie e socio-sanitarie, in cui siano presenti persone fragili a rischio per età o patologie concomitanti”, come nei casi di nuovi ingressi e trasferimenti nelle residenze sanitarie e socio-sanitari. La circolare, firmata dal direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute Francesco Vaia, precisa che ai sintomatici, dove possibile, verranno fatti test anche per virus influenzali. Per tutti coloro che non presentano sintomi compatibili con Covid non sarà più necessario il tampone.

La decisione del ministero arriva dopo due settimane di dati in risalita: 21.309 i contagi tra il 31 agosto e il 6 settembre con un aumento in percentuale del 44% rispetto al 20% dei 7 giorni precedenti. In lieve calo il dato dell’occupazione dei reparti che vede 1.872 pazienti con una percentuale del 2,7% contro il 3% dei 7 giorni precedente e un totale di 62.352 posti letti. In lieve aumento i ricoveri in terapia intensiva con 49 pazienti e un totale di 8.858 per un tasso dello 0.6% contro lo 0.4% della settimana precedente.La situazione italiana è balzata agli occhi anche dell’Unione Europea. “Il Covid-19 potrebbe non essere così prominente sugli schermi radar come lo era un anno fa, ma ciò non significa che sia scomparso. Per il momento ci sono prove limitate che i ricoveri siano in aumento o che i sistemi sanitari siano sotto pressione, questo è ovviamente confortante ma, come sempre, dobbiamo rimanere vigili nel corso dei prossimi mesi”, ha detto a LaPresse un portavoce della Commissione europea.Prudenza anche da parte del professor Fabrizio Pregliasco. “Serve buon senso – dice a LaPresse -. Oggi c’è la tendenza a pensare che sia finito tutto ma sappiamo che non è così. Abbiamo diversi modi per proteggerci. La prima è la vaccinazione, specie per i fragili. Poi fare tamponi ai fragili sintomatici e soprattutto le mascherine, in ospedale e quando si è a contatto con i fragili”. 

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