Regioni chiedono stop quarantena per contatti stretti con terza dose. Vanno riviste le norme per il contenimento del virus. Tra le ipotesi, anche l'obbligo vaccinale a tutti i lavoratori
E’ in corso a palazzo Chigi la cabina di regia presieduta da Mario Draghi. Presenti, oltre ai capidelegazione dei partiti di maggioranza – Giancarlo Giorgetti (Lega), Dario Franceschini (Pd), Roberto Speranza (Leu), Elena Bonetti (Iv) Stefano Patuanelli (M5S) e Mariastella Gelmini accompagnata da Renato Brunetta (FI) – il coordinatore del Cts Franco Locatelli, il presidente Iss Silvio Brusaferro e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli
Le Regioni chiedono stop della quarantena per contatti vaccinati
La variante Omicron e il sistema di tracciamento saltato in molte zone d’Italia impongono di rivedere le norme per il contenimento del Covid. Sul tavolo c’è l’ipotesi di estendere l’obbligo vaccinale a tutti i lavoratori o, in alternativa, ridurre la quarantena da 7 a 5 giorni per i vaccinati con terza dose venuti a contatto con un positivo.
Massimiliano Fedriga ha convocato la conferenza delle Regioni per oggi alle 9.30 e alle 11 è attesa la riunione del Cts che dovrà esprimere un parere al governo, il quale potrebbe anche decidere di non allentare la corda, visti i numeri dei contagi, che volano. Anche per questo, è allo studio l’ipotesi di imporre prezzi calmierati per le mascherine Ffp2, al momento obbligatorie per viaggiare sui mezzi pubblici di trasporto locale, per assistere agli spettacoli e per assistere agli eventi sportivi.
All’ordine del giorno della conferenza delle Regioni, ufficialmente, c’è la “proposta per la ridefinizione di isolamento e quarantena e per la rimodulazione del contact tracing nei contesti ad elevata incidenza”. Secondo quanto filtra, alcune Regioni (Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Molise, Toscana, Trento e Veneto) invieranno al Cts un documento per chiedere l’azzeramento della quarantena per le persone vaccinate con terza dose (o con due dosi da meno di 4 mesi) in contatto con un positivo, proprio in ragione del sistema di tracciamento saltato. Le condizioni sarebbero quelle di “auto-sorveglianza e segnalazione a seguito di comparsa di sintomi” e l’uso obbligatorio di FFP2 (o superiore) in tutti gli ambienti frequentati, ma nessun test alla fine dell’auto-sorveglianza.
Nel Dl Festività, approvato il 23 dicembre, sarebbe dovuto rientrare l’obbligo vaccinale per i dipendenti della Pubblica amministrazione, poi rinviato su proposta di Renato Brunetta, per riflettere sull’estensione dell’obbligo all’intero mondo del lavoro, pubblico e privato, come successo per l’obbligo di green pass a partire dal 15 ottobre. “Ciò a cui io aspiro è applicare il super green pass a tutto il mondo del lavoro, pubblico, privato e autonomo”, conferma il ministro della P.a.. Domani ci potrebbe essere un Consiglio dei ministri, ancora però senza un ordine del giorno. “Dobbiamo affinare i meccanismi di quarantena. Nessuno ha la soluzione in tasca, il Cts e i ministri guardano i dati e poi prendono le decisioni. Il modello Italia è un modello di successo”, rivendica.
A chiedere più “coraggio” sull’obbligo è anche Francesco Boccia, responsabile Regioni e Enti locali della Segreteria nazionale del Pd, che oltre all’obbligo propone “lockdown mirati a chi non è vaccinato in alcuni momenti” come quello della pausa natalizia avrebbero protetto ancora di più la salute di tutti, difeso la vita e tutelato operatori e reti sanitarie. Vaccini obbligatori e Super Green Pass per i lavoratori è anche la linea del leader di Italia Viva, Matteo Renzi: “Il Covid, per chi si è vaccinato, si sta ‘raffreddorizzando’ dicono gli esperti. E, dunque, è meno aggressivo e più contagioso. Ma proprio per questo rischiamo di bloccare il Paese per le regole della quarantena. Stiamo sostanzialmente imponendo quarantene in modo indiscriminato anche ai vaccinati. E questo provocherà, nel prossimo mese, il blocco di interi settori dell’economia”, osserva.
Appare “sensato” ridurre la quarantena e l’isolamento anche per il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, che però resta cauto sull’obbligo vaccinale: “Con le percentuali che abbiamo oggi, innalzerebbe di poco il numero dei vaccinati. Vedo meglio l’utilizzo del green pass, come tra l’altro stiamo facendo”.
Dopo il sistema di tracciamento in tilt, il governatore della Toscana Eugenio Giani ha firmato un’ordinanza che stabilisce che, in caso di positività del tampone rapido, non si dovrà ricorrere alla verifica col tampone molecolare. “Questo ridurrà drasticamente il numero di test richiesti, oltre a semplificare alcuni passaggi burocratici, legati per esempio al lavoro”, spiega. Il test antigenico sarà valido anche per stabilire i criteri di fine isolamento e di fine quarantena, rispettando i giorni previsti dalle disposizioni nazionali: 7 giorni per chi ha completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni e 10 giorni per i soggetti non vaccinati o che non hanno completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni.
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