Se Dad ci dovrà essere, sarà solo "dove vi siano condizioni straordinariamente rilevanti ma isolate".
Il 10 gennaio a scuola si rientra in presenza. Non ha dubbi il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, fermo nel portare avanti una posizione molto sostenuta anche dal premier Mario Draghi.
Se Dad ci dovrà essere, sarà solo “dove vi siano condizioni straordinariamente rilevanti ma isolate”. Solo lì le Se Dad ci dovrà essere, sarà solo “dove vi siano condizioni straordinariamente rilevanti ma isolate”. potranno disporre chiusure ma “molto isolate e per il tempo necessario per verificare il cluster. La nostra indicazione è che si torna in presenza”. Anche le Regioni, assicura il presidente della Conferenza Massimiliano Fedriga, lavorano per mantenere la scuola in presenza: “Fondamentali sono i vaccini – dice -, anch’io ho fatto vaccinare mio figlio di 7 anni, con il siero Pfizer”.
Non vede problemi per il ritorno in presenza neanche il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, che prevede però “un numero importante di contagi”. Per allontanare il rischio che sempre più classi finiscano in quarantena assicura che si faranno più tamponi a campione.
Nessun Green Pass per gli studenti, conferma Bianchi, ma un invito costante ai vaccini, anche per i più piccoli. L’appello è ai genitori: immunizzare i bambini è “un atto di responsabilità importante”. I ragazzi in fascia 12-15 sono già vaccinati al 75%, il personale al 95%, percentuale a cui va aggiunta quella dei guariti. Il problema dei no-vax tra prof e Ata, insomma, è “una minoranza molto esigua”. Prima della chiusura natalizia, rivendica Bianchi, “avevamo un numero di ragazzi positivi molto controllato, 0,5% su 8 milioni di studenti. Che vi siano aumenti è possibile e stiamo lavorando tenendone conto, ma la scuola resta il posto più controllato. Abbiamo 3 settimane in cui i nostri ragazzi sono fuori dalla scuola, abbiamo insistito sul tracciamento”. Al rientro dalle vacanze, si punterà su mascherine Ffp2 e sul tracciamento, per il quale scenderà in campo anche l’esercito.
Ma i dirigenti scolastici si dicono preoccupati, soprattutto per i tempi. “Se vogliamo che sia tutto pronto per la riapertura delle scuole, si deve considerare sin da ora l’eventualità dell’organizzazione della distribuzione delle FFP2, per evitare corse affannose dell’ultimo momento”, dice Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi. Anche per lui, è fondamentale accelerare sulla campagna di vaccinazione per gli alunni sotto i 12 anni: “Il vaccino – insiste – rimane l’arma principale contro la diffusione del contagio e dobbiamo ad esso la possibilità di continuare la nostra vita anche in questo frangente”.
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