Il ministro della Salute Spahn: "È la pandemia dei non vaccinati". Possibili nuove restrizioni per chi non è immunizzato
È allarme in Germania per la nuova ondata della pandemia di coronavirus che, nelle ultime 24 ore, ha causato la morte di 194 persone. Secondo gli ultimi dati diffusi dal Robert Koch Institut, ripresi dai media tedeschi, nelle ultime 24 ore sono stati 20.398 i nuovi contagi di Covid-19 registrati in Germania, 194 i decessi. Il numero totale di casi registrati nella pandemia nel Paese è così salito a 4.628.419, mentre quello delle persone morte per Covid-19 a 96.027. “Stiamo sperimentando una pandemia delle persone non vaccinate. Ed è grave”, ha dichiarato il ministro tedesco della Salute, Jens Spahn, nel corso di una conferenza stampa sulla pandemia di Covid-19 e sulla campagna di vaccinazione.
Se nel Paese la situazione peggiorerà ancora, le persone non vaccinate devono attendersi nuove restrizioni, ha aggiunto il portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert. “Sono possibili ulteriori restrizioni per chi non è vaccinato”. Le misure saranno valutate dagli Stati federati, mentre “nessuno sta pianificando ulteriori restrizioni” per le persone vaccinate. Per la cancelliera Angela Merkel, ha aggiunto, gli attuali dati e l’aumento del tasso di occupazione dei letti negli ospedali del Paese è “molto preoccupante”. Seibert ha anche aggiunto che è importante le regole per l’accesso alle case di cura siano rispettate, in relazione al controllo dei green pass per chi va a visitare ospiti: se le regole in vigore fossero rispettate, “si avrebbe un gran risultato”, ha detto.
Spahn ha invitato i locali e luoghi pubblici tedeschi – dove il Green Pass sul vaccino contro il Covid-19 è richiesto per l’accesso – a effettuare più controlli. “Se il mio certificato vaccinale in un giorno a Roma viene controllato più di quanto lo sia in quattro settimane in Germania, allora penso che si possa fare di più”, ha sottolineato il ministro della Salute.
Sul fronte vaccini, Spahn ha lamentato: “È davvero troppo poco: il ritmo di somministrazione delle dosi booster non è sufficiente”. Le autorità hanno nuovamente fatto appello alle persone non ancora vaccinate perché ricevano il vaccino, ma Spahn ha ammesso il fallimento nel convincere molti cittadini. La pressione sui reparti ospedalieri è in aumento, secondo le autorità, in particolare nelle regioni in cui i tassi di vaccinazione sono relativamente bassi. Spahn ha sottolineato che, sebbene sia stato concordato ad agosto di rendere disponibili i richiami per le persone Over 60, quelle residenti e il personale delle case di cura, finora sono stati somministrate soltanto poco più di 2 milioni di dosi.
Continua inoltre la tensione tra il ministro e le organizzazioni dei medici sulla questione. Il Comitato permanente indipendente tedesco sulla vaccinazione, le cui raccomandazioni sono seguite da molti medici, attualmente raccomanda i booster per gli ultrasettantenni e pochi altri gruppi, ma il ministero della Salute afferma che tutti coloro che vogliano la terza dose abbiano diritto a riceverla. “Se ogni Paese aspettasse i dati prima di fare qualsiasi cosa, non avremmo alcun dato”, ha detto Spahn, osservando che i booster sono stati approvati dalle autorità europee e che anche le vaccinazioni degli adolescenti sono state avviate molto prima di una raccomandazione del comitato.
Le persone più a rischio, ha detto Spahn, dovrebbero avere la priorità, ma anche per le altre “il vaccino è lì, così come l’autorizzazione, e ci sono i risultati di altri Paesi”. Secondo i dati ufficiali, circa due terzi della popolazione tedesca ha completato il primo ciclo di vaccinazione. Il capo del centro di controllo delle malattie del Paese, Lothar Wieler, ha affermato che 16,2 milioni di persone di età pari o superiore a 12 anni non sono vaccinate, di cui 3,2 milioni di ultrasessantenni.
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