Covid: Sardegna, Sicilia e Valle d’Aosta in arancione

Tutte le altre regioni e province autonome sono in area gialla. Rt in aumento ma calano ricoveri

Il ministro della Salute Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della cabina di regia in merito ai contagi e alla diffusione del Covid ha firmato le nuove ordinanze. Niente rosso, resta l’arancione – ma solo per Sicilia, Sardegna e Valle d’Aosta – mentre il resto d’Italia si tinge tutto di giallo. L’Rt sale leggermente (0.89 da 0.85) ma rimane sotto la soglia di guardia di 1 anche nell’intervallo superiore della forchetta di valutazione. Calano sia l’incidenza (127 per 100mila abitanti contro il 146 dell’ultima valutazione) che il tasso di occupazione degli ospedali. Tanto in area medica quanto in terapia intensiva la percentuale è sotto il livello di guardia e si inizia a vedere un calo pure nella curva della mortalità. Si abbassa, infine, l’età mediana dei contagiati (41 anni) e dei ricoverati (65 anni). E’ la fotografia settimanale dell’andamento della pandemia in Italia. Un quadro che il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro definisce “di lenta decrescita ma in tutte le regioni”. Uno scenario che si verifica in tutte le fasce di età della popolazione ma con un’eccezione, quella dei bambini 0-9 anni dove si vede invece “una leggera crescita”.

Dal punto di vista dell’andamento sui territori alcune regioni iniziano addirittura ad avvicinarsi alla soglia dei 50 casi ogni 100mila abitanti, quella necessaria per il tracciamento. In vista dell’estate comunque l’invito di Gianni Rezza, direttore Generale della Prevenzione presso il ministero della Salute, è quella di mantenere un “cauto ottimismo”. “L’anno scorso siamo arrivati all’estate con un’incidenza più bassa di quella di oggi, quindi se si abbassasse ancora un po’ sarebbe una gran cosa”, spiega.

Zona gialla, arancione e rossa: cosa cambia

Una sorta di limbo in cui inserisce la richiesta della Regioni di superare nella valutazione l’indice Rt, uno dei parametri decisivi per il cambio di fascia. “Quando c’è un’incidenza bassa c’è il rischio che pochi contagi possano far schizzare l’Rt. Una cosa è passare da 2mila a 4mila contagi, una cosa da 4 a 18. In quest’ultimo caso l’Rt è più alto, ma la situazione è completamente differente dalla prima”, spiega il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga che invita invece a prendere in considerazione “l’Rt ospedaliero”. Un pensiero che gli scienziati non bocciano a priori. “E’ essenziale che il valore Rt resti sotto il valore di 1 perché certifica una circolazione in decrescita ma con questo nuovo scenario, dove il numero di persone vaccinate sta crescendo rapidamente, il modello di valutazione del rischio deve essere modificato”, dichiara Brusaferro. A tal proposito un gruppo di lavoro promosso dal ministero della Salute “sta finalizzando le proprie riflessioni”. Nei prossimi giorni potrebbero esserci novità a riguardo e lo stesso vale per il coprifuoco. Matteo Salvini annuncia che nel prossimo cdm la Lega ne chiederà l’abolizione e per una revisione, in un remake dell’asse giallo-verde, si schiera pure Luigi Di Maio che fissa nel “16 maggio” la data auspicabile per il suo superamento.