Per Enzo Mazza (Fimi) "se è possibile accedere in uno stadio con 16 mila persone per il calcio, deve essere possibile anche per un concerto"

Si accende la polemica tra il mondo dello spettacolo e quello dello sport, dopo la notizia dell’apertura al pubblico allo Stadio olimipico (con presenze al 25%) per  gli Europei 2020: il numero uno delle Federazione Industria Musica Italiana (Fimi), Enzo Mazza , parla di “discriminazione” e chiede che venga “immediatamente aperto un tavolo di confronto per ottenere quanto meno un trattamento equivalente. Se è possibile accedere in uno stadio con 16 mila persone per il calcio deve essere possibile anche per un concerto. È una questione di principio, il mondo della cultura non può essere trattato in questo modo“. E aggiunge: “È evidente che siamo di fronte ad una farsa. Si dibatte su protocolli stringenti sui quali dovrebbe esprimersi il CTS, per consentire quest’estate eventi musicali con mille o poco più persone all’aperto, e nello stesso momento si approva un piano per l’accesso di oltre 16mila persone all’Olimpico in occasione degli europei di calcio?”. “I danni causati al mondo dello spettacolo e della musica dal vivo dopo oltre un anno di pandemia e restrizioni sono immensi. Un settore distrutto, lavoratori dispersi e senza risorse, piccoli club che hanno chiuso per sempre e ora si scopre che una decisione politica può derogare alle restrizioni sanitarie? È ridicolo”, conclude Mazza

Immediato anche il commento da parte del ministero della Cultura, che in una nota chiarisce: “In relazione alle notizie di stampa apparse stamattina riguardo ad una differenziazione tra la presenza del pubblico negli eventi sportivi e in quelli culturali, il Ministero della Cultura precisa che: “sia nell’audizione di lunedì sia nelle proposte inviate ieri al Cts, il ministro Franceschini ha chiesto che, nel caso in cui si dovessero autorizzare eventi sportivi con pubblico, le stesse regole dovrebbero riguardare i concerti e gli spettacoli negli stadi o in spazi analoghi”.

Il ministro Franceschini ha poi parlato intervenendo durante il Question time alla Camera: “Intendo fare tutto il possibile per garantire una riapertura” e “Stiamo lavorando per consentire le riaperture nella misura massima possibile: è già in vigore una norma che prevede, in zona gialla, la riapertura dei musei e di cinema e teatri con dei protocolli di sicurezza molto dettagliati, preparati con le organizzazioni di categorie”, dice il ministro della Cultura rispondendo a un’interrogazione di Italia viva sulle iniziative urgenti per la ripresa, con adeguate condizioni di sicurezza, del settore dello spettacolo dal vivo.

“Due giorni fa ho incontrato e scritto una lettera al Cts, in cui chiedo di ampliare, nelle zone gialle, la capienza dei locali: ad oggi è previsto il 20% di una sala al chiuso, al massimo 200 persone, e 400 all’aperto – spiega -. Ho chiesto al Cts di poter passare al 50%, fino a 500 persone al chiuso e 1000 all’aperto, con la possibilità alle Regioni, di dare deroghe a luoghi particolari che diano la disponibilità di una capienza maggiore. Ho precisato oggi, e l’ho scritto al Cts, che qualora venissero riaperti gli stadi al pubblico per partite di calcio, se nello stesso luogo si svolgesse un concerto le regole dovrebbero essere le stesse, senza differenze. Sono proposte ragionevoli, spero che la risposta e l’analisi scientifica del Cts sia positivi”.

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