Il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca non ci sta: "La quarantena è un controsenso"

Tamponi e quarantena. Per chi sogna una vacanza fuori dalle restrizioni italiane il governo ha deciso di imporre ulteriori limitazioni: per scoraggiare infatti l’esodo pasquale, alla luce dell’impennata di prenotazioni di voli per Spagna e Canarie, il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato una nuova ordinanza che dispone, per arrivi e rientri da Paesi dell’Unione Europea, tampone in partenza, quarantena di 5 giorni e ulteriore tampone alla fine dei 5 giorni. La quarantena è già prevista per tutti i Paesi extra Ue. Di fatto, dunque, dovrà sottoporsi alle nuove regole chiunque entri in Italia da un Paese straniero e chiunque sia uscito dall’Italia e debba rientrarci. La misure sarà in vigore dal giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e fino al 6 aprile, ossia il giorno dopo Pasquetta. Chi rientra (o arriva) dovrà comunicare il “proprio ingresso nel territorio nazionale al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio”, e poi sottoporsi al periodo di quarantena a prescindere dall’esito del test effettuato prima della partenza, fatti salvi motivi di necessità e urgenza.

La stretta del governo arriva dopo giorni di polemiche legate alla possibilità per gli italiani di viaggiare all’estero ma di non potersi spostare all’interno del Paese in un’Italia ‘arancio-rossa’ per la terza ondata di coronavirus. Un’anomalia e un controsenso evidenziati dalle associazioni turistiche e alberghiere che hanno parlato di “una presa in giro” da parte dell’esecutivo. A loro difesa era intervenuto anche il presidente dell’Emilia Romagna e della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini: “Non si possono incontrare i propri cari, magari a pochi chilometri di distanza, ma è possibile prendere un aereo e farne migliaia per svago? – scriveva su Facebook – Un controsenso che penalizza anche tutti gli operatori turistici e gli albergatori che da tanti mesi sono alle prese con forti perdite economiche. Spero si faccia presto chiarezza su questa assurda anomalia”. E di chiarezza hanno parlato il sindaco di Firenze, Dario Nardella, e la deputata di Italia Viva Silvia Fregolent chiedendo una stretta per i viaggi. Ora l’ordinanza è arrivata ma gli stessi operatori del settore hanno storto il naso.

“Se erano sufficienti due tamponi per andare all’estero, lo erano anche per viaggiare in Italia. Quello che abbiamo chiesto era di potersi muovere in Italia, non ‘sanzioni’ per chi ha deciso di andare all’estero. La quarantena è un controsenso”, dichiara a LaPresse il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca. “Non capisco perché se prima andavano bene ora non dovrebbero bastare – afferma – Stesso mercato, stesse regole. Questo è il punto”.

Allo stesso tempo, però, Coldiretti segnala che l’obbligo della quarantena e del tampone fermerà 2,5 milioni di italiani che avrebbero fatto un viaggio all’estero durante il ponte di Pasqua se non ci fosse stata l’emergenza Covid. Uno stop che per la zona rossa nazionale si estende – sottolinea la Coldiretti – anche al 25% di italiani che senza la pandemia avrebbe approfittato delle festività per fare una vacanza nel Belpaese. La chiusura di Pasqua in particolare affossa i 24mila agriturismi italiani con la primavera che è la stagione preferita dagli italiani per gite fuori porta e scampagnate.

Per prepararsi a ogni evenienza, in vista di una possibile riapertura estiva, Federalberghi ha chiuso una convenzione, di natura commerciale, che prevede di sottoporre a test rapido tutti gli ospiti delle strutture ricettive.

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