La conferenza del premier dopo la cabina di regia con Cts e ministri: "Governo interverrà su operatori sanitari non vaccinati". Su riaperture: "Desiderabili ma dipende dai dati"

Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha parlato in conferenza stampa dopo la Cabina di regia con  i ministri Speranza, Franco, Giorgetti, Patuanelli, Franceschini, Gelmini, Bonetti, Bianchi, il sottosegretario Garofoli e i membri del Cts Brusaferro e Locatelli sulle nuove misure restrittive, che entreranno in vigore dopo Pasqua. Il premier ha confermato quanto trapelato, ovvero, la riapertura delle scuole fino alle prima media.

Il premier poi ha spiegato quanto deciso nel Consiglio europeo di giovedì: “Prima l’unico requisito per lo stop all’export di un certo vaccino era il non rispetto del contratto da parte di una società. Ora la Commissione ha allargato il criterio introducendo le parole proporzionalità e reciprocità“. “Siamo stati gli unici a bloccare l’export dei vaccini”, ha sottolineato il capo del governo. “Sono contrario a un blocco totale delle esportazioni dei vaccini nei confronti del Regno Unito. Non dobbiamo arrivarci e non ci arriveremo. Il blocco andrebbe considerato verso quelle società che non rispettano i patti”, ha aggiunto. 

Draghi ha chiarito la situazione sul vaccino russo Sputnik. “Qui c’è in gioco la salute, la vita, la morte, e noi dobbiamo sempre cercare il coordinamento europeo, far di tutto per rafforzarlo. Poi se non si vede una soluzione, è chiaro che dovremo cercare altre strade – ha detto l’ex numero uno della Bce – . Però starei attento a fare questi contratti perché ieri la presidente della Commissione ha messo in luce il fatto che, parlando col fondo di investimenti che ha in mano la proprietà della produzione del vaccino Sputnik, loro possono produrre un massimo di 55 milioni di dosi, di cui il 40% in Russia e il 60% in vari siti internazionali – ha proseguito il premier -. E non è stata ancora presentata formale domanda all’Ema, che non si prevede si pronunci prima di 3-4 mesi. Quindi se va bene il vaccino sarebbe disponibile nella seconda parte dell’anno”.

Non va assolutamente bene che operatori non vaccinati siano a contatto con malati. Il governo intende infatti intervenire, la ministra Cartabia sta preparando un provvedimento al riguardo”, ha affermato Draghi.

Che continuare a tenere chiuso sia pensabile o impensabile dipende esclusivamente dai dati a disposizione, le misure prese hanno dimostrato di non essere campate in aria. Riaprire è auspicabile ma le decisioni si prendono in base ai dati”, ha detto il premier rispondendo a chi chiede un commento alle parole di Matteo Salvini che ha definito “impensabile” una chiusura fino al 30 aprile. “Garavaglia dice gli italiani possono già pensare a prenotare le vacanze estive? Io sono d’accordo con lui, perché no, io ci penserei se potessi. A chi non piacciono le vacanze”, ha aggiunto sorridendo il presidente del Consiglio. 

“Da oggi tutto è pubblicato sul sito della presidenza, quindi chiunque può accedere ai numeri dei vaccini Regione per Regione”, ha affermato Draghi, assicurando che “tutti gli italiani avranno la loro dose“.  “Sì, non sono stato vaccinato e lo farò con Astrazeneca molto probabilmente la prossima settimana. Ho fatto richiesta, sto aspettando risposta”, ha fatto poi sapere. 

Per la produzione di vaccini in Italia “parlano di 3-4 mesi da ora”, ha dichiarato Draghi. 

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