È il secondo approvato dal blocco comunitario, dopo quello BioNTech/Pfizer

L’Agenzia europea del farmaco (Ema) ha dato luce verde al vaccino Moderna contro il Covid-19, seguita poche ore dopo dal via libera della Commissione europea alla “autorizzazione condizionata” alla commercializzazione. È il secondo vaccino approvato dal blocco comunitario, dopo quello BioNTech/Pfizer il 21 dicembre: la statunitense Moderna fornirà tra il primo e il terzo trimestre del 2021 160 milioni di dosi, che si sommeranno alle 300 milioni di dosi del vaccino BioNTech/Pfizer. Le prime consegne in Europa sono attese all’inizio della prossima settimana, ha informato Moderna. La notizia arriva mentre la pandemia continua a infuriare in Europa e soffia il tutto il continente il vento delle critiche per la lentezza delle vaccinazioni. Intanto, domani la Commissione tecnico scientifica dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) si riunirà a sua volta per discutere l’autorizzazione.

“Questo vaccino ci fornisce un altro strumento per superare l’attuale emergenza”, ha affermato il direttore esecutivo dell’Ema, Emer Cooke, “avere la seconda raccomandazione positiva a poco meno di un anno da quando la pandemia è stata dichiarata dall’Oms è una testimonianza degli sforzi e dell’impegno di tutte le parti coinvolte”. Usa, Canada e Israele hanno già dato l’ok a Moderna. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha twittato: “Ora stiamo lavorando a tutta velocità” per “renderlo disponibile nell’Ue”, inoltre “arriveranno altri vaccini”, “avremo sufficienti farmaci sicuri ed efficaci per tutti gli europei”. Sia il vaccino Moderna, sia quello BioNTech/Pfizer, richiedono due dosi. L’Ue ne ha ordinate 80 milioni a Moderna, con opzione per altrettante, e 300 milioni di Pfizer/BioNTech.

In tutto il vecchio continente (ma succede anche nelle Americhe e altrove) si susseguono nel frattempo le polemiche sul ritmo delle vaccinazioni. Ha risposto il ministro tedesco Jens Spahn, poco prima dell’annuncio dell’Ema: “Il problema è l’insufficiente capacità di produzione rispetto alla domanda globale”. L’Ue ha iniziato ufficialmente a vaccinare il 27 dicembre, ma il ritmo dipende dalle nazioni: la Francia nella prima settimana ha somministrato il farmaco BioNTech/Pfizer a 500 persone, la Germania a 200mila, gli olandesi sono stati gli ultimi, iniziando oggi.

Lo scenario globale, frattanto, non sembra migliorare: il Regno Unito ha segnalato un nuovo record di casi e decessi (oltre 62mila e 1.041), l’Irlanda chiude le scuole fino a fine mese, la Svizzera irrigidisce il lockdown fino a fine febbraio. E l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha denunciato che la Cina non ha fatto entrare nel Paese gli esperti inviati a indagare l’origine della pandemia. Pechino ha sostenuto che i visti non fossero approvati, ma il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, si è detto “molto deluso” e ha chiesto a Pechino di farli entrare. “Ho chiarito con le autorità cinesi che la missione è una priorità”, ha detto, dopo mesi di negoziati con la Cina sull’indagine.

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