Il fondatore di Emergency ha visitato un ospedale da campo a Crotone
Per la sanità in Calabria serve una rivoluzione che richiami la politica alle sue responsabilità decennali e che passi anche dalla rottura del rapporto pubblico-privato per evitare infiltrazioni mafiose. È la ricetta di Gino Strada, fondatore di Emergency, che ha raccolto la richiesta della regione e dal 25 novembre ha iniziato a collaborare con le autorità locali per la gestione della pandemia da Covid-19.
La Ong ha così preso in mano una prima tensostruttura, realizzata dalla protezione civile, all’ospedale di Crotone. A Polistena, in provincia di Reggio Calabria, dove Emergency è presente dal 2013 con un ambulatorio confiscato alla ‘ndrangheta, è iniziata inoltre la campagna di test antigene condotta dalla Ong in collaborazione con il Comune che andrà avanti fino al 15 dicembre. Se da parte degli operatori sanitari crotonesi Emergency ha trovato una bella accoglienza, la situazione della sanità in regione è tale che non basterà il loro intervento per metterla a posto.
“Per la sanità in Calabria serve una rivoluzione, più che una ristrutturazione, che non coinvolga solo medici o infermieri ma tutta la politica che ha responsabilità decennali”, ha spiegato Strada in videoconferenza da Crotone. Tra i rischi più grandi del momento attuale, c’è anche quello delle infiltrazioni criminali nella gestione dei futuri vaccini Covid. “Il primo passo è quello di fare una netta separazione tra sanità pubblica e il resto: bisognerebbe rompere questo legame per cui chiunque ha intenzione di investire nella sanità privata, che è ovviamente un mercato sicuro, la prima cosa che fa è convenzionarsi con il Servizio sanitario nazionale. Se la sanità privata vuole vivere lo deve fare con soldi propri”, ha suggerito il fondatore di Emergency.
“Non esiste in nessun Paese al mondo che il 70% del bilancio vada alla Sanità, soprattutto se poi finisce nelle mani sbagliate”, ha aggiunto, precisando che quella della Ong “non sarà una presenta spot. L’intervento di Emergency in Calabria non è risolutivo al problema, ma spero sia ben accetto dai cittadini”. “Riaprire un ospedale è una decisione che non spetta a noi o ai medici ma alla politica. Trovo umiliante e un insulto alla popolazione chiudere gli ospedali e costringere i cittadini a intraprendere lunghi viaggi per essere curati”, ha poi ricordato in merito a uno dei problemi di lunga data della sanità calabrese. Intanto, nei prossimi giorni, Strada ha annunciato che vedrà il commissario alla Sanità, Guido Longo: “Sarà lui a indicarci le nuove priorità, nuove aree e nuove forme di intervento”.
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