L'infettivologo dell'Ospedale Sacco di Milano sull'impennata di casi degli ultimi giorni
(LaPresse) Secondo Massimo Galli, direttore del reparto di malattie infettive all'ospedale Luigi Sacco di Milano, abbiamo 15 giorni per capire che strada prendere. "Se tra due settimane non abbiamo segnali di blocco e riduzione e non avremo indicazioni dell'aver potuto controllare tutti i maggiori focolai, allora non si potrà che passare a un'ulteriore fase di limitazione di attività e spazi, come stanno facendo in molti paese europei", ha detto l'infettivologo. I numeri, in Italia e in particolare a Milano, sono già molto preoccupanti secondo Galli, e non possiamo essere certi che le misure proposte bastino ad arginare la diffusione. "Rimangono alcuni nervi scoperti che meritano interventi ulteriore, come l'affollamento sui mezzi pubblici", ha concluso il professore.